Vincenzo, seviziato col compressore: «Non vuole più uscire di casa»

Vincenzo con la mamma
Vincenzo con la mamma
Martedì 27 Gennaio 2015, 22:22
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Ha assistito alla prima udienza del processo nei confronti dei suoi aguzzini in silenzio e con lo sguardo triste. Vincenzo, il ragazzino napoletano seviziato da alcuni bulli con un compressore lo scorso ottobre a Pianura, ha riportato danni morali forse anche più gravi di quelli fisici.

Dopo una breve camera di consiglio infatti i giudici hanno stabilito che il processo dovrà essere assegnato a un altro collegio del Tribunale, «specializzato» in reati a sfondo sessuale.



Da quel terribile giorno la vita del ragazzo, che da poco ha compito quindici anni, non è più quella allegra e spensierata di un quindicenne. Dovrà subire un altro delicato intervento chirurgico per la ricostruzione del colon, lacerato dal ripugnante atto di teppismo che i familiari degli indagati, nel tentativo di ridimensionarne la gravità, definirono uno scherzo da ragazzi finito male.



All'uscita dell'aula i genitori spiegato che il quindicenne sta vivendo un momento assai difficile: non vuole più andare a scuola, si vergogna, non riesce più a stare in compagnia degli amici. Un incubo che - dicono i parenti - si spera possa finire quando avrà superato i problemi fisici che si presentano persino meno gravi di quelli morali.