Violenza di genere, 155 arresti in sette mesi a Napoli: storie di aggressioni e paura

Violenza di genere, 155 arresti in sette mesi a Napoli: storie di aggressioni e paura
Sabato 30 Luglio 2022, 12:35
4 Minuti di Lettura

Da gennaio ad oggi si sonono registrati tra Napoli e provincia 155 arrestati per maltrattamenti in famiglia e stalking per una media di 22 al mese. Numeri che però mai come questa volta nascondono storie, persone e tragedie familiari. Da gennaio a oggi i militari dell’arma hanno arrestato in flagranza di reato o su disposizione dell’autorità giudiziaria oltre 100 persone violente di cui 10 solo negli ultimi 5 giorni. A Fuorigrotta i militari della locale stazione hanno arrestato per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento alla parte offesa un 40enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Si era invaghito della propria vicina di casa, sua coetanea, ma l’amore non era assolutamente corrisposto. La vittima ormai viveva in un perdurante e grave stato di ansia e di paura, tali da costringerla a mutare le proprie abitudini di vita. Per questo motivo l’autorità giudiziaria aveva emesso nei suoi confronti la misura cautelare del divieto di avvicinamento ma questo non è bastato. L’uomo è tornato nell’abitazione dove gli era stato impedito di terrorizzare la donna ed ha iniziato a urlare e a minacciare di morte la vittima. I militari sono intervenuti donpo la richiesta d'aiuto della donna e hanno arrestato il 40enne che ora si trova in carcere in attesa di giudizio. Questo è solo l’ultimo episodio di violenza di genere che i carabinieri del comando provinciale di Napoli si trovano a fronteggiare quotidianamente.

Si tratta di uomini che hanno “sfondato” la porta del proprio ambiente familiare “armati” di violenza, vessazioni e prepotenza nei confronti di donne e bambini che nella maggior parte dei casi si trovano a combattere con un mostro travestito da padre, marito o compagno all’interno della casa. Ogni giorno storie come queste si ripetono, famiglie straziate e impotenti che non hanno la forza o la possibilità di denunciare e si trovano ogni giorno a nascondere questo scheletro nell'armadio. Un caso assimile è avvenuto 3 giorni fa a Catellammare  di Stabbia, dove i carabienieri hanno arrestato un uomo per lesioni, maltrattamenti ed estorsione ai propri genitori avvenuti nel corso di 10 anni. Episodi mai raccontati a nessuno e mai denunciati culminati con l’ennesima aggressione. Calci e pugni medicati dal personale sanitario anche se le ferite nell’animo probabilmente non scompariranno mai. Come a Monte di Procida dove i militari della locale stazione hanno arrestato un 45enne che, per ottenere dalla propria madre 70enne la somma di 50 euro, aveva pestato l’anziana vittima non prima di mettere completamente a soqquadro l’abitazione di chi le aveva dato la vita. 

Video

A Casalnuovo di Napoli invece i carabinieri hanno arrestato un 44enne del posto che vessava la propria compagna. Episodi che vedono vittime anche delle madri esasperate dalle violenze che subiscono quasi ogni giorno da quei figli che per acquistare la droga chiedono denaro. Lo vogliono, lo pretendo e lo ottengono, altrimenti sono botte. È il caso di una donna di Afragola che è andata negli uffici della locale stazione di primo mattino per raccontare e denunciare l’ennesima violenza patita la sera prima da parte del figlio 29enne al quale aveva dovuto dare ancora una volta del denaro.  Caso simile a Giugliano dove a finire in manette un 27enne che ha costretto per un anno e mezzo a minacce e lesioni i suoi anziani genitori. L’ultimo di questi terribili avvenimenti proprio ieri sera a Portici dove i carabinieri hanno arrestato su disposizione del tribunale di Napoli un 37enne per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie.

L’arma dei carabinieri da tempo ha messo al primo posto la difesa delle fasce deboli e opera in sinergia con le procure della Repubblica e con le diverse istituzioni pubbliche e private. Basti pensare ai tre ambienti dedicati all’ascolto delle vittime di violenza di genere, le “Stanza tutta per se”. Tre luoghi realizzati in tre punti strategici della provincia come Capodimonte, Caivano e Ercolano. Stanze riservate all’ascolto e alla denuncia, allestite con arredi più accoglienti e caldi, distinti da quelli degli uffici generalmente utilizzati per la raccolta delle denunce. Il comando generale, inoltre, ha creato per le persone in difficoltà, che sono ancora ancora indecise nell’affrontare la piaga familiare o semplicemente hanno paura, una locandina. Un “Violenziometro” formato da due colonne che permettono alla vittima di valutare la propria situazione e apprendeere consigli sul come agire. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA