Schiaffi, pugni e capelli strappati: due medici e due infermiere ​aggrediti all'Ospedale del Mare di Napoli

Schiaffi, pugni e capelli strappati: due medici e due infermiere aggrediti all'Ospedale del Mare di Napoli
di Melina Chiapparino
Giovedì 16 Gennaio 2020, 19:27 - Ultimo agg. 17 Gennaio, 06:31
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Sanitari aggrediti all’Ospedale del Mare, dove poche ore prima dell’ennesimo atto di violenza erano state presentate le prime ambulanze del 118 equipaggiate con telecamere, body e dash cam. Vittime di minacce, pugni e schiaffi sono stati due medici, tra cui una dottoressa e due infermiere, nel reparto di “Psichiatria” femminile.

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Nonostante l’Asl Napoli 1 Centro, stia mettendo in campo numerose novità per contrastare il dilagante fenomeno delle aggressioni, compreso un pulsante per collegare direttamente i pronto soccorso con le centrali operative di polizia e carabinieri, alle 13 di oggi, è avvenuto un vero e proprio assalto contro il personale del reparto dove era ricoverata una giovane paziente psichiatrica. La tensione è esplosa quando, due familiari della donna, hanno cominciato a insultare e minacciare una dottoressa che non voleva assecondare le loro richieste, riguardo alla somministrazione di un farmaco che non riteneva opportuno per la ricoverata.
 


I parenti della paziente, entrambi uomini, dopo aver lanciato delle minacce, hanno schiaffeggiato la dottoressa e non si sono fermati quando, un dottore e due infermiere sono intervenuti per aiutare la sanitaria in difficoltà. Il medico è stato colpito da diversi pugni e una delle infermiere è stata tirata per i capelli, al punto che sul pavimento del reparto sono state ritrovate le sue ciocche.

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L’aggressione è durata alcuni minuti fino all’intervento dei vigilantes, che però non si trovano sul piano dell’Unità operativa di Psichiatria e che sono corsi in aiuto dei sanitari appena ricevuta l’allerta. I due medici e le due infermiere sono stati medicati al pronto soccorso dell'ospedale Del Mare e sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, che hanno verbalizzato l’accaduto e identificato gli aggressori.

«Nonostante il forte impegno del direttore dell’Asl Napoli 1 che ha mostrato una grande sensibilità e attenzione riguardo la problematica delle aggressioni, dobbiamo constatare che non è sufficiente – afferma Marco Tesone, segretario territoriale Nursing Up – servono iniziative molteplici a partire dall’istituzione all’interno di ogni azienda sanitaria di un osservatorio permanente sulle aggressioni che sono eventi sentinella che inficiano la sicurezza sui  luoghi di lavoro, protocolli operativi precisi, formazione del personale e occorre migliorare sempre più il funzionamento dei pronti soccorso e della rete territoriale funzionante».  «Dagli studi del comparto Nursing Up con l’Organizzazione Mondiale della Sanità,si evince che in Italia, il 10% degli infermieri nell’ultimo anno ha subito un’aggressione e il 4% è stato minacciato con una pistola» conclude Tesone.

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