Violentò le figliolette, la Cassazione conferma i 10 anni di carcere per il mostro di Giugliano

Violentò le figliolette, la Cassazione conferma i 10 anni di carcere per il mostro di Giugliano
di Gennaro Del Giudice
Domenica 20 Dicembre 2020, 12:00 - Ultimo agg. 12:05
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Un incubo durato oltre tre anni, che si ripeteva la domenica pomeriggio a casa della nonna paterna, fino alla confessione tra le lacrime della più piccola delle figlie, vittima delle fantasie sessuali del proprio papà: Mamma non ce la faccio più, te lo devo dire però non ti arrabbiare, babbo mi tocca nelle parti intime. Parole che fecero emergere un'agghiacciante vicenda di abusi sessuali a cui venerdì sera la Corte di Cassazione ha messo definitivamente la parola fine confermando la condanna a dieci anni di carcere nei confronti di un imprenditore di 47 anni residente a Licola di Giugliano.

I giudici hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato dal legale dell'uomo che è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali nei confronti delle due figliolette, che all'epoca dei fatti avevano 9 e 13 anni, confermando la pena inflitta nei due precedenti gradi di giudizio che prevede anche un risarcimento danni nei confronti di ciascuna figlia di 50mila euro e di 10mila per la ex moglie.

L'imprenditore da due anni è agli arresti domiciliari nella casa dell'anziana madre, casa diventata un inferno per le bambine dove la domenica si recavano per trascorrere la giornata con il papà secondo un accordo tra ex coniugi. I fatti risalgono al periodo tra la fine del 2013 e l'inizio del 2017, ricostruiti grazie alle parole della più piccola che raccontò tutto alla madre consentendo di fare luce su quanto accadeva a casa della nonna paterna, dove l'uomo si era trasferito in seguito alla separazione arrivata dopo tredici anni di matrimonio. 

Un incubo vissuto in silenzio dalle due sorelline che non si erano mai confidate tra loro: l'una non sapeva che quel padre diventato un orco abusava anche dell'altra. Dopo aver pranzato, l'uomo portava nella sua stanza da letto e abusava sessualmente di una delle due, mentre l'altra rimaneva nel salone a guardare la tv e la nonna dormiva. Le violenze hanno riguardato maggiormente la bambina di nove anni, che al contrario della sorella più grande non disertava gli appuntamenti con il padre. E fu proprio lei, dopo aver trascorso alcuni pomeriggi con l'uomo durante le festività per il Carnevale, a raccontare quell'incubo tra le lacrime Mamma non ce la faccio più, te lo devo dire però non ti arrabbiare. Mamma, babbo mi tocca nelle parti intime. I segni degli abusi sessuali emersero durante le visite ginecologiche, in particolare sulla più piccola furono riscontrate lesioni da manipolazione violenta. Le minori furono poi sentite presso gli uffici della Procura con l'assistenza di una psicologa, aggiungendo particolari inquietanti alla storia e, al fine di verificare la genuinità del loro racconto, furono sottoposte a una consulenza psicologica che confermò la loro attendibilità e la loro idoneità a rendere testimonianza. Il 13 marzo del 2018 per l'uomo scattarono le manette in seguito a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Napoli su richiesta della procura della Repubblica di Napoli Nord dopo una denuncia presentata proprio dalla sua ex moglie. Fino all'epilogo di venerdì. «E' la fine di un incubo che non restituirà l'infanzia alle mie bimbe piega Giusy, la madre delle vittime che oggi hanno 21 e 16 anni però posso dire che la giustizia, a cui mi sono affidata dal primo giorno, ha vinto. E invito tutte le mamme a non sottovalutare mai anche le minime avvisaglie e a denunciare» Madre e figlie sono state assistite dall'avvocato Francesco Benetello e dall'associazione antiviolenza Maddalena di Napoli che si è costituita parte civile.

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