Stuprata nella Circum, la 24enne riconosce il branco: «Gridai più volte che non volevo»

Stuprata nella Circum, la 24enne riconosce il branco: «Gridai più volte che non volevo»
di Leandro Del Gaudio
Martedì 12 Marzo 2019, 07:30 - Ultimo agg. 14:29
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Ha confermato le accuse e lo ha fatto con tutta la forza che aveva dentro. Visibilmente provata, affaticata dallo stress di questi giorni ma decisa ad andare fino in fondo in questa maledetta storia. Quattro ore, tanto è durata l'audizione assistita della 24enne, che non ha esitato a riconoscere e confermare quelli che indica come gli aggressori della circumvesuviana. Piange, si interrompe, parla a fatica. Ma non cede, fino a confermare e rivelare quanto sarebbe accaduto in quel vano ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano, appena sette giorni fa. Audizione per molti versi drammatica, nel corso della quale la ragazza ha anche chiarito alcuni punti decisivi per ricostruire l'aggressione subita: «Ho detto che non volevo fare sesso con loro - avrebbe spiegato - che volevo essere lasciata in pace, ho scandito il mio no più di una volta. Poi - ha aggiunto - sono stata spinta alle spalle all'interno dell'ascensore, mentre quei tre hanno abusato di me a turno». Una versione forte, finalizzata a negare il carattere consenziente del rapporto sessuale nella stazione. Una versione che sarebbe anche suffragata da alcune circostanze oggettive, ricavate dalle immagini della telecamera interna orientata sull'ascensore, da cui emergerebbe la coazione del gruppo nei confronti della 24enne.
 
Violenza di gruppo contro una giovane donna incapace di opporsi, secondo le indagini condotte dal pm Cristina Curatoli, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Raffaello Falcone. Indagine che tiene in cella i giovanissimi Raffaele Borrelli, Antonio Cozzolino, Alessandro Sbrescia, che invece hanno negato la storia dello stupro, provando a sostenere il carattere consenziente del rapporto. Difesi dai penalisti Eduardo Izzo, Antonio De Santis e Massimo Natale, i tre indagati restano in cella, come ha disposto il gip Valeria Montesarchio, che ha invece confermato la coerenza delle indagini proprio sul punto chiave. Ed è sempre il gip a ricordare l'importanza della testimonianza della persone che hanno soccorso la ragazza, «notandola visibilmente prostrata e in lacrime», oltre a rimarcare la «bestiale violenza» dei componenti del gruppo che, dopo «il gravissimo e animalesco gesto compiuto si sono repentinamente allontanati sbarazzandosi anche delle tracce dello stupro, lasciando la povera giovane vittima in preda alla disperazione».

Una inchiesta che ora segue tappe obbligate. Agli atti ci sono anche le versioni di due amici, una ragazza e un ragazzo, che hanno assistito al primo approccio consumato dal branco. Due testimonianze che riconducono a una ventina di giorni fa, quando uno dei tre elementi finiti sotto inchiesta si sarebbe denudato provando a molestare la 24enne. Stando a quanto emerso finora, in quell'occasione un paio di componenti del branco provarono addirittura a seguire la 24enne fino al pianerottolo di casa, per poi retrocedere di fronte all'intervento di una familiare. Ma non è tutto. In queste ore, la Procura potrebbe delegare alla polizia anche l'acquisizione di altre immagini in altre stazioni. C'è il sospetto che il branco della Circum sia composto da almeno sei o sette individui e che abbia già molestato altre ragazze. Quanto basta ad acquisire informazioni, immagini ed eventuali denunce, nel tentativo di chiudere il cerchio attorno al quel branco che ciondolava - senza un apparente motivo valido - per ore all'interno della stazione di San Giorgio a Cremano. Sette giorni dopo, grazie al coraggio della 24enne, l'inchiesta potrebbe coinvolgere altri elementi finora rimasti nell'ombra.
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