Violenza sui medici a Napoli, ambulanza circondata: «Soccorsi in ritardo»

Violenza sui medici a Napoli, ambulanza circondata: «Soccorsi in ritardo»
di Melina Chiapparino
Sabato 15 Maggio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 16 Maggio, 10:11
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«Ci hanno circondati e colpiti con calci e pugni». A raccontare con rabbia e delusione, l'ennesima aggressione contro il personale del 118, è stato il medico a bordo dell'equipaggio preso di mira ieri pomeriggio, durante un intervento di massima emergenza. L'ambulanza della postazione Chiatamone, allertata dalla centrale operativa per un codice rosso nei pressi di corso Vittorio Emanuele, è stata assalita da una decina di persone che inizialmente hanno danneggiato il mezzo di soccorso e, subito dopo, hanno percosso con violenza il sanitario.

«L'ambulanza si è recata in uno dei vicoli a ridosso di corso Vittorio Emanuele dove ci attendevano due uomini a bordo di uno scooter che ci hanno fatto segnale di seguirli» racconta P.M., il medico 52enne che ieri è stato assalito. «I centauri ci hanno condotto davanti la palazzina per prestare soccorso a un'anziana segnalata per perdita di coscienza ma siamo stati circondati» continua il camice bianco napoletano che presta servizio nel 118 da quasi vent'anni. «Una decina di persone che ci urlavano contro, sostenendo che eravamo in ritardo, ha cominciato a colpire il mezzo di soccorso - spiega il medico - a quel punto, ho deciso di uscire per calmarli e, nel frattempo, abbiamo chiesto alla centrale operativa di allertare le forze dell'ordine».

In pochi istanti, quella folla di persone si è scagliata contro il sanitario strattonandolo e percuotendolo con calci e pugni. «La gente urlava e mi tirava, colpendomi mentre ero lì solo per soccorrere chi ha bisogno di aiuto» racconta sconvolto il medico che è stato successivamente assistito per contusioni multiple e politraumi con una prognosi di 10 giorni di guarigione. 

«Quando siamo arrivati dall'anziana, mi sono reso conto che era già deceduta ma per evitare ulteriori tensioni abbiamo comunque avviato tutte le procedure e le manovre salvavita» spiega il 52enne napoletano che ha sottolineato l'estraneità della famiglia della donna soccorsa all'aggressione. «Il branco che ci ha colpito con violenza era composto da gente del quartiere ma nessun familiare dell'anziana ci ha minacciato o aggredito, anzi l'intervento non ha risentito di alcuna ingerenza» precisa il dottore. «Le forze dell'ordine non sono mai giunte sul posto e nonostante il nostro impegno per arrivare il prima possibile, dobbiamo dire che l'emergenza territoriale risente di un numero limitato di mezzi e dell'aumento del numero di interventi che riguardano sia Covid che soccorsi ordinari» aggiunge il sanitario che, infatti, si era recato ieri a corso Vittorio Emanuele con la tuta di biocontenimento. 

 

La denuncia sporta dal medico contro ignoti, è stata sostenuta e rafforzata dalla presa di posizione pubblica dell'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate che puntualmente denuncia tutti gli episodi di violenza che hanno per bersaglio i sanitari, questo è il 24esimo del 2021, La conseguenza, spesso, è la voglia di abbandonare come accaduto a P.M. che ha confessato dopo «19 anni di servizio la voglia di andare via perché stanco di essere maltrattato». Un appello diretto alla cittadinanza è arrivato da Giuseppe Galano, direttore del 118 che ha confermato la richiesta di intervento di ieri, della centrale operativa alle forze dell'ordine. «La situazione è insopportabile e siamo stanchi delle aggressioni e dei maltrattamenti che non portano a nulla - afferma Galano - abbiamo fatto 70mila interventi all'anno e ora siamo anche in difficoltà con la Croce Rossa che ha carenza di infermieri, la cittadinanza non può agire con prevaricazione e arroganza».

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