Napoli, uomo muore d'infarto: aggrediti i sanitari dell'ambulanza

Napoli, uomo muore d'infarto: aggrediti i sanitari dell'ambulanza
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 3 Dicembre 2020, 10:30
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Scampia, le 22 di martedì. Un uomo accusa un malore: dolori al petto, classici sintomi di un attacco cardiaco. I familiari chiamano il 118, ma l'ambulanza - stando alla loro testimonianza - tarda ad arrivare. L'uomo muore e quando i sanitari arrivano sul posto si scatena l'inferno. L'ennesimo assalto a medici e infermieri, mai tanto provati come in questo momento.

Il caso ora è destinato a finire in Procura.

Il magistrato inquirente di turno ha infatti disposto il sequestro della salma e ha disposto l'autopsia per verificare se possano sussistere elementi di presunta responsabilità nell'arrivo dei soccorsi.

Ma, in attesa che le indagini facciano il loro corso, il punto in questo momento è un altro. Perché nella Napoli che vive il dramma di una situazione sanitaria ed ospedaliera in piena emergenza per il Coronavirus, nulla può giustificare la violenza nei confronti dei camici bianchi. I medici del 118 sono in prima linea e vivono una situazione difficilissima. 

 

Ed ecco quello che è accaduto, almeno per come lo ricostruisce una delle associazioni sanitarie più impegnate nel denunciare le violenze subìte dal personale medico del pronto intervento.

Lo si legge sulla pagina Facebook di Nessuno tocchi Ippocrate: Ore 23 l'ambulanza di Scampia viene attivata per codice rosso, perdita di coscienza, nelle Vele di Scampia. L'equipaggio in pochi minuti era sul posto, ed al loro arrivo ha trovato un gruppo di persone che li ha accolti con calci e pugni all'indirizzo del mezzo di soccorso. Semidistrutta l'ambulanza. Ma non è finita.

I sanitari, non senza difficoltà e nonostante gli insulti, le minacce, salgono a piedi i dieci piani per arrivare all'abitazione dell'infartuato. Una volta sul posto, ne constatano il decesso. Ma attorno a loro si fa una calca di decine e decine di persone infuriate. E qui scatta l'assurda aggressione: dopo la dichiarazione di decesso da parte del medico iniziano gli insulti, seguiti da una scarica di cazzotti, uno dei quali centra alla testa il medico di turno intervenuto, procurandogli un ematoma. L'intervento delle forze dell'ordine fa sì che il caso finisca in Procura. E dopo avere letto gli atti il pm decide di sequestrare la salma dell'infartuato, disponendo l'autopsia.

A quanto pare - si legge sulla pagina Facebook di Nessuno tocchi Ippocrate - l'aggressione è stata messa a punto dai vicini di casa che ad ogni piano salito inveivano contro il personale sanitario sia verbalmente che fisicamente. Cresce nuovamente l'odio ingiustificato nei nostri confronti.

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