Violenze nell'asilo a Frattamaggiore: due maestre verso il processo

Violenze nell'asilo a Frattamaggiore: due maestre verso il processo
di Marco Di Caterino
Domenica 3 Dicembre 2017, 12:55 - Ultimo agg. 12:57
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FRATTAMAGGIORE - Schiaffi. Strattoni. Capelli tirati. Dopo tre mesi, tanto è durata l'inchiesta, due maestre della sezione di scuola materna dell'istituto comprensivo «Capasso-Mazzini» hanno ricevuto l'avviso della conclusione delle indagini della Procura di Napoli Nord, diretta dal procuratore Francesco Greco. Metodi educativi alla vecchia maniera (mazze e panelle fanno i figli belli, diceva un proverbio prima di Telefono Azzurro) si sono difese. Ma per il pm gli episodi denunciati e quelli accertati, tramite le telecamere spia piazzate nell'aula, sono reati pesanti che vanno dalle violenze fisiche al maltrattamento di minori. I provvedimenti sono stati notificati ad A.M., 67 anni, e alla sua collega, E.F., 53 anni, dai carabinieri della caserma di Frattamaggiore, diretta dal maresciallo Marcello Montinaro, che con i colleghi della compagnia di Giugliano diretta dal capitano Antonio De Lise, hanno svolto la delicata indagine. Chi ha per davvero un diavolo per capello è la professoressa Fernanda Manganelli, dirigente del Capasso-Mazzini. «Questo brutto, ma unico e isolato episodio dice al telefono non può e non deve portare a giudizi affrettati sulla scuola. Proprio perché la nostra comunità scolastica è sana, ed ha come obiettivo il benessere di tutti gli alunni, la segnalazione sul caso delle due maestre finite sotto inchiesta è partita da noi. Abbiamo dato il massimo della collaborazione sia al magistrato che alle forze dell'ordine. Spero che l'Ufficio Scolastico Regionale prenda provvedimenti».
 
Una delle maestre, quella più in avanti con gli anni, è attualmente in congedo per malattia, mentre l'altra è tuttora in servizio, in attesa delle decisioni del direttore dell'Usr Luisa Franzese. L'inchiesta è iniziata a settembre, con l'avvio dell'anno scolastico. Il campanello d'allarme che ha destato preoccupazione e paura è stato l'improvviso e inspiegabile cambiamento di umore di alcuni bambini dell'ultimo anno di scuola materna, che di punto in bianco si impuntavano e non volevano andare più a scuola. I genitori quindi con molta pazienza sono riusciti a far breccia nello stato di paura e tensione che bloccava i loro bambini, che hanno raccontato il pesante clima di terrore di quella classe.

Nessuno dei genitori, inspiegabilmente, di fronte a tanto orrore, ha denunciato il fatto alle forze dell'ordine. Ai carabinieri, però, più di qualcosa era arrivato alle orecchie, e quel tanto è bastato per dare inizio a una indagine che doveva essere rapida, con prove sicure e riscontri inconfutabili. Un grosso impulso è arrivato dalla dirigente scolastica. Sono quindi state installate un paio di telecamere spia, che hanno ripreso i sistemi «educativi» delle due insegnanti, basati su ceffoni, bruschi strattonamenti e qualche decisa tirata di capelli. Una decina gli episodi violenti.
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