Vodka, birra e spinelli: minori al party incubo a Napoli

Vodka, birra e spinelli: minori al party incubo a Napoli
di Maria Chiara Aulisio
Mercoledì 29 Gennaio 2020, 07:30
3 Minuti di Lettura
«Chupa Chups» è il titolo scelto per la serata organizzata lo scorso sabato in un locale ai Camaldoli. Un invito accattivante, scritto nei toni del rosso e dell'arancio, che inneggiava al famoso lecca lecca spagnolo. Il nome deriva infatti dal verbo chupar, succhiare. E i ragazzi non lasciano nulla all'interpretazione: «Sarà una notte dolcissima e provocante - si legge nella descrizione dell'evento pubblicizzato anche su Instagram - attenti a non confondere i chupa chups con altro». Età media dei partecipanti a questa bella serata? Quattordici, quindici anni.

LEGGI ANCHE Alcol e balli, la notte folle degli studenti Erasmus 

Niente male se si considera che, dopo questa garbata allusione, si passava all'ambito alcolico, argomento ben più interessante per la buona riuscita di una festa nata con un obiettivo ben preciso: bere a più non posso. A denunciare la notte da incubo è ancora una volta l'avvocato napoletano Federica Mariottino, tre figli, dai 18 agli 11 anni, ideatrice e tenace animatrice dell'associazione «31salvatutti», un gruppo fondato sui social all'indomani della morte di Nico Marra - il ragazzo che perse la vita a Positano dopo una serata ad alto tasso alcolico - nato con l'obiettivo di proteggere i più giovani dai rischi che derivano dall'uso di alcol e droghe. «Il 16 gennaio avevamo segnalato la festa ai genitori mettendoli in guardia. - scrive la Mariottino in un post su Facebook - Soliti schemi: frasi e immagini accattivanti: è la tua occasione, alcol free e l'immacabile location segreta. E poi il chupa chups, tema del party usato in chiave quasi erotica. Peccato - si legge ancora su fb - che la festa fosse stata organizzata da ragazzini tra i 14 e i 15 anni». Facile immaginare come sia andata a finire: ubriacature, malori e svenimenti all'uscita del locale, bottiglie di alcolici raccolte a decine nei cassonetti dei rifiuti, come testimoniano le stesse mamme: «Il giorno dopo siamo andate sul posto, all'esterno del locale, e abbiamo trovato davvero di tutto: bottiglie di birra, di prosecco, alcolici vari e l'immancabile vodka». Non solo. La Mariottino - nella sua nota - racconta di aver anche raccolto lo sfogo di alcuni genitori che, in attesa di recuperare i figli al termine della serata, hanno assistito a scene da incubo: «Ragazzi che vomitavano, altri che pure stavano malissimo e altri ancora divertiti proprio da queste scene assurde».
 

Da qui l'appello dell'associazione coordinata dalla Mariottino, a tutte quelle mamme, e quei papà, che sabato sera, a prendere i figli, non ci sono andati: «Ci chiediamo se questo modo di divertirsi a 14 anni non vi preoccupi quanto preoccupa noi. Ci chiediamo - aggiunge - se non pensiate che un locale che somministra alcolici ai minorenni, non offre un servizio di security, e nemmeno un guardaroba adeguato, confondendo i giacconi dei ragazzi con il rischio di far scoppiare una rissa, vi lasci tranquilli nelle vostre case. Meditate gente, meditate».

LEGGI ANCHE Trovato distributore automatico di drink senza codice fiscale

Il titolare del locale si difende: «Non abbiamo venduto alcol ai minori. Alla festa hanno partecipato anche alcuni maggiorenni. E non è colpa nostra se compravano l'alcol e poi lo passavano ai più piccoli. In ogni caso, grazie alle telecamere piazzate all'esterno del locale, abbiamo visto che in tanti arrivavano già con le bottiglie in mano». Secondo il gestore, dunque, almeno in parte, i minorenni avrebbero bevuto all'esterno, prima di entrare in discoteca. «È vero - aggiunge - un ragazzo che si è sentito male l'ho visto anche io, ma vi posso assicurare che le regole le facciamo rispettare. Ne ho scoperto uno che si stava facendo una canna e l'ho buttato fuori. Piuttosto - conclude - le mamme perché non li controllano prima, i figli, invece di fare i sopralluoghi il giorno dopo?».
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA