«Siamo in attesa di conoscere gli esiti sulla vertenza del tavolo di lavoro convocato per stamattina a Roma presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali - afferma Capodanno -. Resta un filo di speranza anche se serpeggia delusione per la condizione drammatica che si è determinata, non solo a Napoli ma anche per altri punti vendita presenti in altre città del Paese, anche perché il piano di salvataggio delle imprese interessate, a marchio Trony, non è andato finora a buon fine. Ciò non pertanto se non si esclude la possibilità, seppure allo stato remota, dell’arrivo di un soggetto terzo con investimenti freschi che possa garantire la continuità aziendale e occupazionale».
«Intanto i lavoratori interessati - aggiunge Capodanno - benché, da quanto si apprende dagli organi d'informazione, stiano percependo solo il 20% dello stipendio, nel mentre il negozio appare ormai svuotato, con diverse scaffalature vuote, dal momento che da tempo non arrivano nuove forniture per sopperire ai prodotti venduti, continuano a garantire la loro presenza con i turni fissati, nella speranza che, nel frattempo, qualcosa si muova».
«A Napoli - sottolinea Capodanno - va rimarcata l'assenza d'iniziative concrete e fattive a sostegno, da parte dell'amministrazione comunale.
Solo per esemplificare, ad Albenga, dove esiste lo stesso problema per un'altro negozio della catena Trony, con 30 lavoratori che rischiano anch'essi il licenziamento, al sit-in, svoltosi sempre stamattina, ha partecipato anche il Sindaco di quella cittadina, il quale, pur riconoscendo che si tratta di una tematica a valenza nazionale, che dunque non rientra tra le competenze comunali, oltre alla presenza, ritenuta giusta e doverosa, pure per esprimere vicinanza a persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, ha anche garantito l'impegno a promuovere altri incontri coinvolgendo pure politici locali, impegnati a livello nazionale, al fine di offrire un contributo fattivo all'auspicata soluzione della vicenda, finalizzata a salvare i posti di lavoro».