Vomero, la piaga alberi infestati:
​l'unico antidoto è la pioggia

Vomero, la piaga alberi infestati: l'unico antidoto è la pioggia
di Gennaro Di Biase
Domenica 8 Settembre 2019, 09:01 - Ultimo agg. 15:08
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Pidocchi che piovono dai platani, scale «immobili», rotonde «savana», tombini spaccati, aree sporche, rotte e incolte, blatte. Anche il Vomero piange, nelle piazze e nelle strade. Da via Cimarosa a Medaglie d'Oro, da via Aniello Falcone a piazza Leonardo, da San Martino a via Morghen, degrado, sfiducia e disservizio sono padroni di casa. E a parte le difficoltà dell'Amministrazione e la mancanza di risorse, mentre in città - specialmente in centro - continua l'emergenza rifiuti ingombranti dovuta specialmente all'inciviltà dei cittadini, è stata rilanciata ieri la moda del «lucchetto al cassonetto». Per evitare discariche, alcuni napoletani hanno incatenato i contenitori Asia per evitare sversamenti fuori orario.

 

IL VERDE
Il decoro urbano è un ricordo in molte vie della zona collinare. Lo dimostrano le aiuole rinsecchite di via Cimarosa all'ingresso della Floridiana, i tombini spaccati di via Aniello Falcone, l'erbaccia e la rotonda «arsa» del belvedere all'incrocio con via Tasso. Marciapiedi spaccati a via Castellino, incuria e sporcizia nelle piazze Quattro Giornate, Medaglie d'Oro, Leonardo, Immacolata. Incuria dappertutto. «Le scale di via Morghen sono di nuovo chiuse», poi Gennaro Capodanno del Comitato Valori Collinari. «Quello che sta vivendo il Vomero lo vive tutta la città spiega Mario Coppeto, consigliere comunale ed ex presidente della V Municipalità Al Vomero stride di più, perché tutto era tenuto meglio negli anni scorsi. Nonostante il buon lavoro dell'attuale Municipalità, si sconta la mancanza di risorse, cui si affianca una mancanza di entusiasmo. Piazza Medaglie d'Oro sembra una periferia degradata del terzo mondo. Il centro del murales di Jorit in piazza Immacolata, la casa della socialità, le cui celebrazioni risalgono a più di un anno fa, è ancora chiuso e non è mai stato inaugurato, nonostante 400mila euro spesi. Da due anni in bilancio non si finanziano le Municipalità. Quando ero presidente eravamo riusciti ad avere un milione di euro per ogni parlamentino, anche all'inizio del mandato di de Magistris.
GLI ANIMALETTI
A lanciare il caso dei pidocchi in via Luca Giordano è stato Marco Gaudini, presidente della Commissione Ambiente in consiglio comunale: «Ho fatto la prima segnalazione all'Asl il 28 agosto spiega Mi hanno risposto il 4 settembre dopo 2 sollecitazioni, dicendomi che non potevano intervenire su questo parassita, specificando che la competenza è del Comune e che nel caso avrebbero messo a disposizione i loro mezzi. L'intervento, a oggi, non è stato fatto. Dal Servizio Verde dicono un disinfestante causerebbe danni alla popolazione. La soluzione del Comune, dunque, al momento è l'attesa della pioggia. Non mi arrendo, però: chiederò aiuto alla Facoltà di Agraria. Ci potrebbero fornire antagonisti naturali dei pidocchi per risolvere il problema». «Se l'ultimo intervento programmato in inverno fosse stato fatto dice Giovanni Greco, consigliere Municipale ora non ci saremmo ritrovati con il problema in via Luca Giordano, dove si concentra un gran numero di platani».
I LUCCHETTI
Il degrado continua anche nel resto di Napoli. E non solo nelle aree verdi, ma anche nell'emergenza sporcizia che va dal centro alla periferia. «Il cassonetto si apre ore 19», è scritto sul cartello affisso su un cassonetto a Pianura. Il caso, sollevato ieri dal Corriere di Pianura, ha scatenato centinaia di commenti, sia pro che contro, sui social: «L'iniziativa dichiarano il consigliere regionale Francesco Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza di Radio Marte è stata presa per evitare che si getti la spazzatura a qualsiasi ora del giorno. Il metodo è discutibile: non ci si può fare giustizia' da soli. A Piazzetta Pergola all'Avvocata, tempo fa, registrammo un caso di lucchetto ai cassonetti. Si potrebbe riflettere su apertura e chiusura temporizzata dei cassonetti per educare gli incivili. Le istituzioni hanno il compito di individuare criticità e adottare soluzioni alternative, come l'affido dei cassonetti alle associazioni, ai condomini o ai volontari».
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