Vomero, al via la potatura ed è tensione: uomo si incatena per protesta

Vomero, al via la potatura ed è tensione: uomo si incatena per protesta
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 12 Novembre 2014, 08:44 - Ultimo agg. 16:18
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Tensione al Vomero, causa potatura. Disordini ieri mattina nel cantiere dei lavori di via Scarlatti, dove pochi giorni fa una signora e un ragazzino erano stati colpiti da un ramo caduto da un platano. Ieri, un cittadino, per contestare le modalità della potatura, si è «attaccato» a uno degli alberi della via vomerese e c'è voluto l'intervento della polizia municipale per far riprendere le operazioni.

E sempre ieri, sul verde napoletano è piovuta un'altra fronda: «Mancano i tagliaerba, le attrezzature e i soldi per comprarli – spiega il presidente della VII Municipalità Vincenzo Solombrino – ed è da circa un anno che una cinquantina di giardinieri operano in maniera ridotta.

Ne risente il territorio, qui in gran parte verde e mal curato». Il fatto è stato denunciato in commissione ambiente dai consiglieri comunali Carmine Attanasio e Teresa Caiazzo.

Cominciamo dal Vomero. Le polemiche nel mondo della flora partenopea sono un evergreen e le tensioni vomeresi stavolta riguardano la cosiddetta «capitozzatura», cioè il taglio del ramo al punto di intersezione con il tronco. «È giusto intervenire per la manutenzione delle alberature - spiegano Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e il consigliere della V Municipalità Marco Gaudini - ma fare delle vere e proprie capitozzature come quello che sta avvenendo in via Scarlatti è a nostro avviso un "crimine contro la natura".

Potando in questo viene compromessa la vitalità della pianta ed aumentano i rischi per la popolazione. Non ci risulta poi che sia iniziata una seria opera di piantumazione di nuovi arbusti». Rincara Ermete Ferraro, portavoce dei Verdi ambiente e società: «Mettere in sicurezza le piante dopo l'incidente è cosa ben diversa dalla sistematica potatura di tutte le piante dell'alberata dell'area pedonale vomerese. Non risulta un atto amministrativo che autorizzi l'apertura di un cantiere ed una capitozzatura di gran parte delle piante senza un monitoraggio della direzione giardini, che si è affidata ad un'impresa edile».

I vomeresi dal canto loro assistono sospirando alla scena dei disordini nel cantiere: «Un giorno ci si lamenta per le mancate potature, il giorno dopo ci si lamenta perché si potano gli alberi», dice la giovane Claudia. Il signor Massimo ascolta e osserva: «Però gli interventi sugli alberi non dovrebbero essere solo misure tampone per gli incidenti e bisognerebbe tener conto del futuro della pianta». «Si potrebbero usare tecniche più moderne – dice il presidente del Comitato Valori Collinari Gennnaro Capodanno - per una potatura di qualità, come il tree climbing, tecnica che consiste nell'arrampicarsi sulla pianta grazie a corde per poter “lavorare” e potare dall'interno della chioma e non dall'esterno». Insomma, il campo del dibattito sul verde è aperto e folto.

Passiamo al caso giardinieri denunciato in commissione in Comune. I fondi per il verde, si sa, sono sempre pochi e questo genera situazioni paradossali. «Abbiamo dei problemi sul territorio di Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno – denuncia ancora Solombrino – di certo si fa meno di quello che si potrebbe. Abbiamo dovuto chiudere un parco, il Barbato, per mancanza di manutenzione». «Quanto emerso - spiegano Attanasio e Caiazzo - è di una gravità assoluta. Chiediamo un'indagine dell'assessore al personale Moxedano. Se si appurasse che è tutto vero significherebbe che solo nella settima Municipalità spendiamo circa un milione e mezzo di euro per mantenere 54 persone a "far niente"». Il paradosso del verde senza attrezzi.