Voragine ai Colli Aminei, la Municipalità: «Sparito il bando della Regione per il rifacimento della strada»

Voragine ai Colli Aminei, la Municipalità: «Sparito il bando della Regione per il rifacimento della strada»
di Giuliana Covella
Mercoledì 7 Novembre 2018, 13:41
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Sprofonda la strada fuori a una scuola e all'altezza del Cto ai Colli Aminei, chiusa la carreggiata. Un eterno calvario: ecco cos’è la viabilità lungo uno degli assi viari principali che collegano il Museo alla zona ospedaliera. Un asse dove stamattina la mobilità è stata messa, ancora una volta, a dura prova, in seguito all’ennesimo avvallamento che si aperto in viale Colli Aminei. Con la conseguenza che il traffico è chiaramente andato in tilt.
 
 

A segnalare il disagio è Ivo Poggiani, presidente della III Municipalità, che denuncia: «La viabilità nella zona ospedaliera viene continuamente messa in ginocchio, perché sono due anni che chiediamo soluzioni per viale Colli Aminei e via Nicolardi e nessuna istituzione ci risponde perché mancano fondi». «Dov’è finito - si chiede Poggiani - il bando emanato dalla Regione di 240 milioni di euro per il rifacimento di strade e sotto servizi? In due settimane via Nicolardi è stata chiusa al traffico per i danni causati dal maltempo, oggi è toccato di nuovo a viale Colli Aminei per una voragine profonda oltre un metro e mezzo che si è aperta davanti alla scuola Mameli-Zuppetta». «Quand’è che si farà una seria progettazione? Per il bando della Regione il Comune di Napoli ha presentato progetti per 50milioni di euro e nella nostra Municipalità gli interventi avrebbero dovuto interessare, tra le altre, le zone di Capodimonte, Santa Teresa degli Scalzi e Ponti Rossi, ma di quel bando non c’è più traccia», rimarca il presidente della Municipalità. «Intanto che fanno Comune e Regione? Non si può pensare di intervenire con interventi “tampone” della Napoli Servizi. Va tenuto conto anche dei danni provocati ai sotto servizi dai lavori per il filobus ai Colli Aminei. E chi paga per questo? Aspettiamo una tragedia?», conclude Poggiani.
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