Whirlpool: se il governo non interviene lavoratori pronti alla mobilitazione

Whirlpool: se il governo non interviene lavoratori pronti alla mobilitazione
Mercoledì 15 Gennaio 2020, 16:59 - Ultimo agg. 16 Gennaio, 07:07
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«Il ministero dello Sviluppo economico mantenga gli impegni assunti verso i lavoratori e confermi la convocazione del tavolo Whirlpool per il 20 gennaio, così come aveva a suo tempo promesso. Se non lo farà, saranno i lavoratori a mobilitarsi con iniziative nazionali in tutto il gruppo, per richiamare Governo e impresa alle loro responsabilità». Tornano a rullare i tamburi di guerra di Fim Fiom e Uilm sulla vertenza Whirlpool in stand by dopo il dietro front della multinazionale americana del novembre scorso relativamente alla cessione del sito di Napoli di via Argine.
 


«Dopo l'ultimo incontro di dicembre il ministro Patuanelli si era impegnato a fare tutto ciò che poteva per risolvere la vertenza, a insediare un tavolo tecnico che apprestasse gli strumenti idonei e a riconvocare le Parti il giorno 20 gennaio. Da allora però tutto tace e non è arrivata nemmeno la conferma della convocazione» denunciano ancora Fim Fiom e Uilm che ammoniscono: «se qualcuno spera che a Napoli come negli altri stabilimenti di Whirlpool vinca la rassegnazione, sbaglia clamorosamente: i lavoratori non possono e non vogliono accettare né la chiusura di Napoli né il progressivo disimpegno della multinazionale dal nostro Paese».
E al governo chiedono di «usare i propri poteri per indurre Whirlpool a rispettare gli impegni assunti a suo tempo con sindacato e Istituzioni. Se serve, vari nuove norme, poiché preservare fabbriche, uffici e centri ricerca è l'unico modo per difendere i cittadini che vivono di lavoro e per salvaguardare l'economia reale».
 

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