«Conte intervenga perché nella vertenza Whirlpool c'è bisogno di un'azione di governo forte, unica e corale. Salvare Napoli si può. La vendita del sito campano avrebbe una ricaduta pesantissima sul territorio tra lavoratori diretti, commercializzazione e indotto. Per questo, ci aspettiamo che il premier obblighi la multinazionale americana a proseguire la produzione di lavatrici nel sito di Via Argine considerando sia gli incentivi già erogati dal governo a questo fine che quelli nuovi, previsti dall'ultimo Dl sulle crisi aziendali», ammonisce conversando con l'Adnkronos ribadendo come sia necessario che il ministro Patuanelli assuma domani «una posizione forte e di grande fermezza».
«Vogliamo uscire dall'incontro di domani con una data di convocazione da parte di Conte», prosegue. «Whirlpool smetta di fare il gioco delle tre carte: non possono produrre quando vogliono, dove vogliono e andare o tornare a seconda della loro convenienza.
C'è un'etica, rispettino le regole italiane. Il gruppo è in Italia da tanti anni e non può gettare sul lastrico migliaia di lavoratori», dice ancora Palombella. Poi il nuovo affondo contro Prs, Passive Refrigeration Solutions, la società che acquisirebbe il sito Whirlpool di Napoli di via Agile. «Nessuno crede a questo progetto e non lo conosce neppure Whirlpool visto che non ha mai avuto neppure il coraggio di presentarlo ai sindacati ai quali, invece, chiede di aderire ad un piano che è già evidentemente fallimentare», ammonisce innescando la smentita e nuove accuse da parte della multinazionale. E, infatti, «Whirlpool Emea ribadisce la solidità del progetto e conferma nuovamente la propria disponibilità ad avviare al più presto, insieme a Prs e a tutte le parti coinvolte, un esame congiunto del piano che garantirà nuova vita allo stabilimento di Napoli e ai suoi 400 dipendenti», si legge nella nota che sottolinea come, al contrario, non sia mai arrivata quella «disponibilità» più volte chiesta ai sindacati per la presentazione «nel merito» del piano Prs.