Whirlpool Napoli, ci vuole tempo per il Consorzio: «Manca la chiusura dell’accordo per la cessione»

Whirlpool Napoli, ci vuole tempo per il Consorzio: «Manca la chiusura dell’accordo per la cessione»
di Alessio Liberini
Martedì 21 Dicembre 2021, 06:31 - Ultimo agg. 10:36
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Resta in salita, anche se incomincia a muoversi, la strada che porta al piano di reindustrializzazione del sito Whirlpool di via Argine. Ci vorranno, infatti, dai 12 ai 18 mesi per il riassorbimento nel Consorzio che darà vita ad un Hub per la mobilità sostenibile, proposto dal esecutivo per i 316 operai partenopei che oggi – dopo i licenziamenti partoriti dalla multinazionale statunitense - si ritrovano in Naspi.

È quanto si apprende, da fonti sindacali, al termine del 31esimo tavolo di confronto al ministero dello Sviluppo Economico sulla lunghissima vertenza, andato in scena nel tardo pomeriggio di oggi.

L’incontro, fissato per le 4 e mezza, è partito con un’ora di ritardo a seguito di una ristretta tra segreterie sindacali, governo, Consorzio e Invitalia. Al summit erano presenti: Luca Annibaletti, coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa, Romolo De Camillis, dirigente del ministero del Lavoro, Stefano D'Addona, dirigente del Mise, Invitalia, il presidente del consorzio, Riccardo Monti, la Regione Campania ed il Comune di Napoli. Mentre erano assenti, ancora una volta, i ministri Orlando e Giorgetti e la numero due del Mise, Alessandra Todde.

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In fondo al tunnel, dopo quasi tre anni di lotta operaia e sindacale, si incominciano a vedere tuttavia i primi spiragli di luce. Ma, almeno per il momento, c’è ancora una grana da superare: «manca il preliminare d’accordo firmato per la cessione del sito. Fin quando non ci sarà il capannone non verrà svuotato» chiariscono le parti sociali, spiegando che lo stesso potrà arrivare già nei prossimi giorni. Nel mentre, tuttavia, non si potranno pertanto liberare gli impianti di produzione per far spazio al lavoro, di bonifica, del consorzio.

Il dicastero dello Sviluppo, a quanto riferiscono le sigle sindacali, nel corso dell’incontro avrebbe invitato a procedere con le attività di svuotamento dell’impianto proprio dopo la firma del preliminare di vendita.

Mentre il ministero del Lavoro si è detto pronto «a prevedere percorsi di formazione professionale in accordo con la Regione Campania».

«Per il 15 gennaio – si apprende ancora da fonti sindacali - dovrebbe esserci il passaggio dell’acquisto del capannone. Sul versante del piano industriale – che doveva essere presentato già lo scorso 15 dicembre - oggi ci hanno dato un accenno, se ne parlerà verso febbraio».  Il 15 di quel mese, infatti, è «la data ultima per inserirsi nel consorzio, aspettando se c’è qualcun altro partner che vuole partecipare» al progetto.

Ad oggi le aziende che farebbero parte del piano, come anticipato già una settimana fa da Il Mattino, sono circa 12, con capo fila l’Adler di Paolo Scudieri a cui – da quanto si apprende – si è aggiunta anche la Protom: una società di consulenza direzionale e di servizi avanzati e tecnologici.

«Il Consorzio – chiariscono in un comunicato congiunto Fiom,Fim e Uilm al termine del summit ministeriale - ha parlato di una pluralità di imprese potenzialmente interessate e di un hub della mobilità sostenibile di dimensione nazionale con il sito di via Argine come base di un intervento più ampio e un investimento privato di 200 milioni; il riassorbimento dei lavoratori avverrebbe entro 18 mesi dalla disponibilità del sito, quindi prevedibilmente a partire da luglio 2022, ma i due terzi dei lavoratori sarebbero riassunti entro i primi 12 mesi».

«Reputiamo necessario – precisano le parti sociali - garantire che le risorse pubbliche investite servano davvero a creare un’occupazione di qualità e non finiscano magari con l’arricchire soggetti terzi che poi si rivelino inconcludenti. Le esperienze passate ci dimostrano difatti che le reindustrializzazioni sono difficili e si prestano perfino a speculazioni. Garantire un percorso chiaro di riassunzione e condizioni cogenti di tutela dei lavoratori serve anche a minimizzare il rischio di pseudo progetti».

Si ritornerà a Roma, per un nuovo incontro di aggiornamento, a fine gennaio 2022. Appena sarà quindi terminata la due diligence che il consorzio dovrà effettuare sull’immobile di via Argine. Mentre domani, alle ore 9, sindacati ed operai si riuniranno in assemblea nel Cral di Ponticelli per un ennesimo confronto sulla lunghissima vertenza.

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