Whirlpool Napoli, domani i licenziamenti: dal Tribunale l'ultima speranza

Whirlpool Napoli, domani i licenziamenti: dal Tribunale l'ultima speranza
di Valerio Iuliano
Venerdì 29 Ottobre 2021, 11:58 - Ultimo agg. 15:30
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Da un lato l'attesa per la sentenza del Tribunale di Napoli, dall'altra l'angoscia per le lettere di licenziamento, che potrebbero arrivare in qualsiasi momento, a partire da domani. E, sullo sfondo, i dubbi sul progetto di reindustrializzazione del sito di via Argine, che resta ancora avvolto nel mistero.

La vertenza Whirlpool è un continuo susseguirsi di stati d'animo. Dopo quasi 900 giorni dalla celebre spunta blu della multinazionale sullo stabilimento di Napoli, i punti interrogativi sono ancora tantissimi. L'unica certezza è che non ci sono punti fermi, nonostante le tante rassicurazioni, sul futuro dei 321 lavoratori, il cui destino, oggi più che mai, è appeso a un filo. «Abbiamo un governo - spiega il segretario generale della Uil Giovanni Sgambati - che non è in grado di decidere e si affida a un contenzioso delle organizzazioni sindacali contro Whirlpool.

Il governo è un vero esempio di debolezza».

 

Le parole di Sgambati valgono ancora una volta ad interpretare l'angosciosa incertezza dei lavoratori dinanzi ai troppi nodi irrisolti. Il verdetto del Tribunale resta, forse, l'ultima speranza per rimettere la vertenza su un binario più favorevole. Un eventuale accoglimento del ricorso promosso da Fim, Fiom e Uilm contro Whirlpool per «comportamento antisindacale» modificherebbe radicalmente lo scenario che si è delineato negli ultimi giorni. Da un verdetto favorevole scaturirebbe, infatti, l'azzeramento della procedura di licenziamento collettivo avviata l'estate scorsa dalla multinazionale. In questo modo ci sarebbero tutte le condizioni per poter attuare il piano di reindustrializzazione architettato dal governo, attraverso il consorzio che rileverà il sito di Napoli Est. 

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I tempi per portare avanti il progetto sono ancora piuttosto lunghi. Restano da definire le condizioni per effettuare quel trasferimento degli asset da Whirlpool al consorzio, che attualmente sono ancora sconosciute. Lo stesso consorzio di imprese è tuttora, in gran parte, misterioso. C'è una sola impresa, finora, che ha già interloquito con Whirlpool. E gli stessi sindacati hanno più volte lamentato la mancanza di informazioni sul pool di imprese che dovrebbero realizzare l'hub della mobilità progettato dal governo. Per tutte queste ragioni, se il verdetto dovesse essere sfavorevole ai lavoratori, si aprirebbe un infausto scenario. Il licenziamento appare inevitabile, come confermato più volte da Whirlpool. Il tempo a disposizione è pochissimo. Già da domani, sabato 30 ottobre, il colosso del bianco ha la possibilità di inviare le lettere che comunicano l'interruzione del rapporto. È un'eventualità che vanificherebbe molto probabilmente anche il piano di reindustrializzazione del sito di via Argine. Tra i lavoratori prevale, comunque, la fiducia. «Ci aspettiamo che la sentenza - sottolinea il delegato Rsu di Whirlpool Vincenzo Accurso - dia un esito positivo e quindi consenta di proseguire il tavolo in modo più costruttivo, senza farci perdere il posto di lavoro. Dal governo ci aspettiamo la continuità occupazionale». Tutto dipenderà dunque dalla sentenza del tribunale. Per martedì 2 novembre è previsto, comunque, un nuovo vertice al Mise tra il governo e i sindacati.

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