Whirlpool Napoli Est chiude il 31 ottobre, nove possibili acquirenti: «Pronti a investire con un supporto»

Whirlpool Napoli Est chiude il 31 ottobre, nove possibili acquirenti: «Pronti a investire con un supporto»
Giovedì 2 Luglio 2020, 11:35 - Ultimo agg. 19:30
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A prescindere dagli effetti del Covid, la produzione nel sito Whirlpool di Napoli cesserà il 31 ottobre. Lo ha confermato, si apprende, l'amministratore delegato di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia, al tavolo in videoconferenza convocato dal Mise con azienda, Invitalia, sindacati e regione Campania, aggiungendo di aver già dato comunicazione ai fornitori.  I lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli si stanno recando in fabbrica per tenere un'assemblea convocata al termine del tavolo tenuto a Roma sul futuro dell'insediamento di via Argine. Gli operai giudicano il tavolo «deludente» e il Governo «incapace di far valere le posizioni del Paese». Gli operai chiedono «il rispetto degli accordi e dei lavoratori» e spiegano di non voler accettare «riconversioni fantoccio».

Potrebbero essere nove i potenziali acquirenti del sito che la multinazionale ha da mesi intenzione di cedere. Si tratta di «preliminari manifestazioni» di cui però solo «circa la metà conferma l'interesse e sta continuando ad approfondire le proprie ipotesi». Acquirenti che sarebbero in linea con i settori industriali già presenti sul territorio, industria e innovazione tecnologica anche se nessuno da solo sarebbe in grado di assorbire tutti i 420 lavoratori del sito ma «operando per cluster industriali e filiere attivabili, potrebbero rappresentare la soluzione attesa per Napoli».

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Così Invitalia, a quanto si apprende da fonti sindacali presenti all'incontro, mette sul carte sul tavolo di confronto per la cessione del sito campano della multinazionale americana bel corso del nuovo round al Mise, presenti il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il sottosegretario Alessandra Todde, l'ad di Whirlpool Luigi La Morgia e i segretarari di Fim Fiom Uilm e Ugl. Per fine luglio, dice ancora Invitalia, «potremmo avere delle cose da poter presentare» più nel dettaglio.
 

 

«Siamo disponibili a supportare progetti di reindustrializzazione per garantire continuità produttiva del sito di Napoli», spiega La Morgia, al tavolo Mise sulla vertenza relativa al sito di Napoli ribadendo però la situazione del gruppo nel post lockdown: «A livello europeo per il 2020 si prevede un calo di 2 milioni delle unità prodotte, dovuto al forte crollo del secondo trimestre», dice. E mette in fila l'impatto sui singoli stabilimenti: Cassinetta (forni, frigoriferi e microonde) produzione 2020 -7/8% rispetto al 2019; Melano (piani cottura) produzione 2020 -10% rispetto al 2019;Comunanza (lavasciuga e lavatrici da incasso) - produzione 2020 -6/7% rispetto al 2019 ; Siena produzione 2020 +50 mila unità prodotte rispetto al 2019 (congelatori).


 

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