Partono le prime lettere di licenziamento per i lavoratori della Whirlpool di Napoli.
«Con la presente - si legge in una delle lettere inviate ai lavoratori e rese note dal sindacato - Le comunichiamo il recesso della nostra società dal rapporto di lavoro con lei intercorrente con effetto immediato al ricevimento della presente, esonerandola dal prestare attività lavorativa durante il periodo di preavviso contrattualmente a lei spettante».
Ieri l'ennesima fumata nera dal vertice al Mise, con nuove accuse dalle organizzazioni dei metalmeccanici all'azienda e al governo. Domattina alle 9 nuova assemblea di fabbrica degli operai.
Per i lavoratori della Whirlpool di Napoli «restano confermate le offerte di un incentivo all'esodo pari ad Euro 85.000 lordi», in alternativa ad un trasferimento presso l'unità produttiva di Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese. È quanto precisa l'azienda nelle lettere inviate agli operai. Una scelta che i lavoratori potranno fare entro il 30 novembre prossimo. Intanto si attende la pronuncia del Tribunale di Napoli sulla causa intentata da Fim Fiom e Uilm alla multinazionale per illegittimità dei licenziamenti.
«La tracotanza di Whirlpool non ha limiti.
«La misura è colma: la multinazionale Whirlpool, con un tavolo di crisi del governo ancora in atto, con il coinvolgimento della Regione Campania e del Comune di Napoli, e attesa del pronunciamento del Tribunale di Napoli, avvia i licenziamenti dei lavoratori, dimostrando arroganza e mancanza di rispetto. Ora i ministri della repubblica ci mettano la faccia, altrimenti in questo Paese ogni gruppo industriale sarà legittimato ad andare via quando vuole, disconoscendo accordi e ruoli istituzionali. Va combattuto l'atteggiamento antisindacale della Whirlpool e garantita la continuità dell'occupazione ai 320 lavoratori di via Argine». Così il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci commenta l'invio delle prime lettere di licenziamento ai lavoratori della Whirlpool di Napoli.
«L'invio delle lettere di licenziamento da parte di Whirlpool è l'ennesimo atto di chiusura al dialogo e alla ricerca di una soluzione condivisa da parte della multinazionale, diversamente da quanto più volte dichiarato ai tavoli di confronto. Su questo tema confidiamo nel giudizio del Tribunale che possa riconoscere le nostre ragioni e dare respiro ai lavoratori di Napoli». Così, in una nota, Crescenzo Auriemma e Antonio Accurso, rispettivamente segretario generale e segretario generale aggiunto della Uilm Campania. «A questo punto - aggiungono Auriemma e Accurso - il Governo deve garantire una soluzione all'altezza degli impegni presi da Giorgetti, Orlando e Draghi, in diversi momenti della vertenza, e non mortificare i 28 mesi di lotta in cui 3 esecutivi non hanno prodotto ancora niente di concreto, in grado di mettere in sicurezza dei lavoratori, indicati da tutti come simbolo di civiltà e resistenza e su cui tutte le forze politiche e istituzionali hanno garantito e chiesto una soluzione di livello importante. Non c'è più tempo da perdere».
«Le lettere non ci intimidiscono e non ci fanno indietreggiare» afferma Giovanni Sgambati, segretario generale della Uil Campania. «L'ostracismo nei confronti di Napoli, dei sindacati e dei lavoratori è davvero inaudito - sottolinea Sgambati - ma noi continueremo ad insistere col Governo affinché trovi una soluzione straordinaria per dare continuità ai lavoratori, anche perché non possiamo affidarci alla sentenza del tribunale di Napoli e nella tanto auspicata accettazione del ricorso per condotta antisindacale». «Di fronte all'emergenza di una vertenza come Whirlpool ci aspettiamo un governo fermo nelle decisioni e capace di rispettare gli impegni presi coi sindacati e soprattutto coi lavoratori» conclude.