Whirlpool Napoli, al Mise arrivano le aziende e i progetti del Consorzio: «Ma non c’è il piano industriale»

Whirlpool Napoli, al Mise arrivano le aziende e i progetti del Consorzio: «Ma non c’è il piano industriale»
di Alessio Liberini
Mercoledì 23 Marzo 2022, 19:55
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Eppur si muove, ma molto lentamente. Così questa mattina è andato in scena, al ministero dello Sviluppo Economico, un nuovo ed importante round sulla lunghissima vertenza dello stabilimento ormai ex Whirlpool di Napoli. Al 33esimo tavolo del Mise, in programma per lo scorso 1 marzo poi rimandato ad oggi, tra la rabbia e la perplessità di sindacati e lavoratori, sono apparse – per la prima volta – le aziende che hanno abbracciato il progetto di reindustrializzazione del sito di via Argine, oggi in via di dismissione da parte della multinazionale del bianco che, dall’ottobre del 2020, ha cessato la sua attività produttiva nel capoluogo campano.

Le quattro imprese che si sono presentate oggi al dicastero sono: Adler (capo fila del progetto industriale), Midsummer, Garnet Services e Envision, di cui per quest’ultima non era presente nessun referente all’incontro, sembrerebbe per problematiche legate alla connessione da remoto. Tutte e quattro le aziende – che oggi hanno incominciato a presentare i primi progetti per la creazione di un’Hub della mobilità sostenibile, così come avanzato dall’esecutivo la scorsa estate - aderiscono al Consorzio Sistema Campania guidato dal noto imprenditore campano, Paolo Scudieri, assente all’summit odierno.

All’incontro si sono pertanto cominciati a delineare i primi passi in avanti che portano al progetto di riconversione del sito. Ma c’è ancora tanta strada da fare per il riassorbimento completo delle 317 tute blu, oggi in regime di disoccupazione, che lo scorso novembre hanno ricevuto le lettere di licenziamento collettivo. Manca, al momento, l’acquisizione dello stabile di via argine, che dalla Whirlpool passerebbe al Consorzio. Su questo fronte è stata letta - nel corso del vertice - una lettera redatta dalla stessa multinazionale: «Ci fanno sapere sul sito che Whirlpool è disponibile a vendere a prezzo simbolico ad uno o più soggetti anche pubblici, disponibili ad assorbire i lavoratori oggetto della procedura di licenziamento collettivo» si apprende da fonti presenti all’incontro.

Le stesse che non nascondono le proprie perplessità riguardo l’esposizione dei piani industriali definitivi delle aziende interessate alla reindustrializzazione, di cui oggi sono stati presentati i primi progetti. Molti di questi ancora tutti da studiare e sviluppare nel corso dei prossimi mesi.

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«Non sono piani che soddisfano i criteri di base delle parti sociali – precisano, nel corso del tavolo, da fonti sindacali - sembra quasi che gli imprenditori portano progetti che facciano attingere ai fondi del Pnrr ma non hanno dimostrato troppo interessamento alla saturazione delle persone che potrebbero entrare nel progetto: noi abbiamo bisogno che questi progetti garantiscano un futuro a tutti i lavoratori».  «Tutti i progetti che ci hanno presentato - chiariscono i sindacati al tavolo - hanno tempi lunghi, serve il tempo che il consorzio acquisisca il sito e poi si costruiranno le linee di produzione. Quindi, per vedere le prime assunzioni, se ne parlerà almeno per il 2023/24. C’è anche la volontà, tuttavia, di partire subito perché molti industriali hanno le commesse già richieste, servono però ancora garanzie sui progetti».

Al tavolo di oggi erano presenti il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, il coordinatore della Struttura per le crisi d'impresa, Luca Annibaletti, Stefano d'Addona, in rappresentanza del Mise, Romolo de Camillis, per il ministero del Lavoro e le sigle sindacali di Fim, Fiom e Uilm. Mentre erano collegati da remoto: Riccardo Monti e Giovanni Fabozzi, per il Consorzio, Chiara Marciani,  assessore alle Politiche Giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, Antonio Marchiello, assessore alle Attività Produttive della Regione Campania ed alcuni referenti, presenti anche loro in video conferenza, delle aziende interessate al progetto di reindustrializzazione. A fare da cornice all’incontro sono stati gli operai napoletani – circa duecento - che hanno raggiunto, già da questa mattina, la capitale. Inscenando, intorno alle 11 e 30, un breve corteo dalla stazione di Roma Termini fino a via Molise, dove ha sede il dicastero dello Sviluppo economico.

Alle 12 e 30 i lavoratori sono giunti all’esterno del Mise, dove hanno acceso diversi fumogeni colarti e intonato cori.

«Al Nord l’azienda fa assunzioni mentre in Campania si licenzia» scandisce dal megafono un metalmeccanico, mentre un altro si appella alla vice ministra del Mise, Alessandra Todde, oggi assente al summit. «Ci state prendendo in giro da più di mille giorni – ha urlato il lavoratore – ora basta. Vogliamo delle riposte che siano scritte. Lei, dottoressa Todde, è venuta a Napoli a portare le sue lacrime, noi vogliamo il lavoro non ci servono le lacrime» hanno ribadito gli operai in coro rimanendo, per tutto il corso dell’incontro, in presidio all’esterno del ministero.

In contemporanea, nella sede istituzionale, è partito - intorno alle ore 14 - l’ennesimo vertice sulla lunghissima vertenza che pende, da più di mille giorni, sul futuro dei lavoratori di Ponticelli.

Qui i referenti delle aziende hanno esposto i primi progetti. Jarno Montella , in rappresentanza di Midsummer (azienda svedese, già presente in Italia con uno stabilimento a Bari, attiva nel settore delle energie rinnovabili) ha parlato di «un progetto per il sito di Napoli incentrato sulla produzione di batterie allo stato solido» riferiscono fonti sindacali precisando che «l'azienda occuperebbe, a regime pieno, 110 lavoratori nell’arco di tre anni, di cui i primi entrerebbero – da quanto affermano i presenti al tavolo - nel giro di 12 mesi». «Hanno detto che già ci sono delle commesse che potrebbero partire in produzione» riferiscono ancora le sigle sindacali. Mentre l’imprenditore casertano, Pasquale Granata, referente di Garnet Services, avrebbe «proposto il progetto Ujet Motors, basato sugli scooter elettrici». Al momento «la società ha già all'attivo grandi investimenti in ricerca e sviluppo, che hanno portato alla produzione di 300 scooter nel sito di Caserta» riferiscono le sigle sindacali sottolineando che «per ora partono su Caserta e poi si dovrebbero espandere su Napoli, dove assembleranno le componentistiche». Già da quest'estate l'azienda «occuperebbe circa 30 persone a Caserta, per poi salire a regime a 75 a Caserta e 35 nel sito di via Argine» scrivono i una nota congiunta i sindacati.

Per quanto riguarda Envision, azienda che si occupa di “mobilità smart city”: «Ci hanno fatto vedere i progetti i referenti del consorzio perché non si riuscivano a collegare. Spiegando che loro hanno già fatto progetti smart in altre città d’Italia, dandoci la disponibilità per progetti di smart city mobility a Napoli, come ad esempio la produzione di semafori intelligenti». Ma, al momento, «non è ancora noto il suo impatto occupazionale». Sul fronte Adler, capo fila del nascente condominio industriale, Luigi Ranieri (rappresentante per l’azienda di Paolo Scudieri) ha chiarito all’incontro che «sul piatto ci sarebbero due progetti uno sull'automotive, da realizzare fuori dal sito di via Argine, e un altro invece da sviluppare nello stabilimento di Napoli, di cui sono ancora in trattativa con il partner, ma confermano che sia di impatto significativo e per esporsi vogliono la certezza al fine di non far fallire il progetto. Hanno bisogno, pertanto, di riserbo» ricalcano i sindacati.

Nel corso dell’incontro, andato avanti per circa 4 ore, non sono mancati momenti di “tensione”, per quanto riguarda gli strumenti, messi in campo dal Governo, «per sostenere i lavoratori, oggi in Naspi, al fine di avviarli in anticipo verso la formazione». Su questo tema l’attenzione è caduta sul “Gol”( il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori) di cui al momento «non c'è chiarezza sull'interpretazione della legge» che potrebbe prevedere un’integrazione alla Naspi per i periodi di formazione che dovranno affrontare i lavoratori. Su tale tematica c’è stata una grande attenzione da parte del prefetto Palomba. «Bisogna calendarizzare degli incontri specifici sui diversi temi: ambientali, strutturali e formativi, al fine di non buttare via le opportunità che sono state presentate e per dare una prospettiva di futuro ai lavoratori» avrebbe detto il prefetto nel corso del tavolo, secondo quanto riportato dalle parti sociali. Proprio domani mattina, infatti, ci sarà una riunione in prefettura a Napoli con Regione, Inps e il ministero del Lavoro per capire «come può essere fruita la legge su cui ora ci sono idee discordanti sulla sua interpretazione». Subito dopo tale incontro il Prefetto riceverà, alle 16 e 30, anche una delegazione di Rsu e sindacati proprio per delineare, al meglio, i prossimi passi da compiere su tale frangente.

Whirlpool Napoli, incontro in Prefettura: «Ma la Regione non era presente»

«Il Ministero del Lavoro – scrivono in una nota congiunta i sindacati di Fim, Fiom e Uilm, a termine dell'incontro - sta verificando la compatibilità di sommare la indennità di frequenza ai corsi di formazione regionali con la naspi; ma sul punto ha pesato l’indisponibilità della Regione Campania. Il prefetto di Napoli, presente al tavolo, ha convocato un tavolo di urgenza sia sul tema della formazione sia per monitorare il processo di trasferimento del sito di via Argine. Le Parti si rincontreranno al Ministero dello Sviluppo economico il giorno 13 aprile, giacché per quella data Adler si è detta confidente di essere in grado di presentare il dettaglio del primo progetto di rioccupazione».

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