Infuriati i sindacati che avevano sperato in un chiarimento sulla volontà del gruppo di restare o meno in italia dopo la vicenda legata alla drammatica chiusura del sito di Napoli e del licenziamento dei suoi 450 lavoratori che ancora non ha visto decollare quel Consorzio di imprese cui era stato affidato il rilancio industriale dell'area di via Argine.
«Il governo deve utilizzare poteri speciali nei confronti di Whirlpool. È necessario mettere un freno alle delocalizzazioni e mandare immediatamente un segnale chiaro a Whirlpool» ha denunciato al termine dei brevissimi lavori la segretaria nazionale della Fiom-Cgil, Barbara Tibaldi.
Un atteggiamento quello di Whirlpool che per il segretario nazionale Fim, Massimiliano Nobis, «ripropone il comportamento avuto da Wartsila» a cui il governo deve rispondere con lo stesso tono: «una reazione e una presa di posizione forte» se necessario anche attraverso i canali diplomatici con gli Stati Uniti. Al nuovo governo che arriverà presumibilmente tra qualche mese si rivolge invece la Uilm.
«Vari una politica di settore che salvaguardi l'industria degli elettrodomestici dalla crisi incipiente e stani la multinazionale, per sapere se cederà le sue attività e a chi», spiega il segretario nazionale Gianluca Ficco, in una nota. E senza un intervento «fermo e immediato», conclude la Uglm di Antonio Spera, «si mette a rischio tutta la filiera degli elettrodomestici, che nel nostro Paese è non solo di Whirlpool».