Whirlpool Napoli, la vice ministra Todde in lacrime dopo l’incontro in fabbrica con gli operai

Whirlpool Napoli, la vice ministra Todde in lacrime dopo l’incontro in fabbrica con gli operai
di Alessio Liberini
Martedì 26 Ottobre 2021, 20:52 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 07:05
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Termina con la vistosa commozione della vice ministra al Mise, Alessandra Todde - preceduta dalle lacrime degli operai napoletani – l’incontro faccia a faccia tra la numero due del dicastero dello Sviluppo Economico e i lavoratori e le lavoratrici dello stabilimento di via Argine, chiuso dalla multinazionale statunitense Whirlpool quasi un anno fa: lo scorso 31 ottobre 2020. La lunga giornata della vice ministra a Napoli era partita già stamattina con un confronto istituzionale a Palazzo San Giacomo dove la stessa ha interloquito con il Sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore al Lavoro del Comune Chiara Marciani e l’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Marchiello, per discutere dell’ultimo tavolo del Mise (il 28esimo) andato in scena nel pomeriggio di ieri (25 ottobre) a Roma e del destino dei circa 320 operai del sito della periferia orientale della città che domani torneranno al tribunale di Napoli per un nuovo round sulla sentenza, presentata dalle parti sociali per “condotta antisindacale”, nei confronti della Whirlpool.

«Non vengo in campagna elettorale – spiega la vice ministra del Mise, Alessandra Todde, all’arrivo nel Cral di via Argine, nel primo pomeriggio di oggi – ma vengo a sostenere i lavoratori quando c’è bisogno. Questo è un momento difficile, un momento in cui le istituzioni devono stare vicino ai lavoratori». «C’è un progetto concreto -  chiarisce – che il Consorzio ci ha dichiarato al tavolo in tempi certi, il 15 dicembre dichiarerà il piano industriale, c’è un’azienda, la Whirlpool, che ha deciso di abbandonare questo stabilimento, bisogna definire le condizioni che devono essere certe, sensate e di garanzia per i lavoratori». «Sono venuta qua oggi – precisa Todde – perché mi sembra importante, in questo momento di passaggio, esserci ma non soltanto a parole, anche con i fatti».

All’ingresso di Todde, avvenuto intorno alle ore 16, nel Cral dei metalmeccanici, perché la multinazionale ha vietato perfino alla vice ministra di entrare nel vicino stabilimento – cuore pulsante della produzione di lavatrici - i circa 300 lavoratori che si erano radunati già dalle 14 per un assemblea con le sigle sindacali si sono alzati in piedi ed hanno applaudito la numero due del Mise, ovvero la prima carica istituzionale in visita a Ponticelli dopo la chiusura del sito.

Gli stessi hanno prima fatto accomodare la vice ministra per poi farle vedere un breve video dove si mostravano i momenti salienti di questi quasi tre anni di lotta operaia. Mentre dopo il filmato i lavoratori hanno consegnato all’ex sottosegretaria allo Sviluppo Economico, nel precedente governo giallo-rosso, numerosi doni. Tra questi una maglia, simbolo della lunghissima vertenza, con su scritto “Whirlpool, Napoli non molla”, un vassoio di sfogliatelle ed altri dolci tipici campani ed un rosa verde simbolo di «resistenza e speranza – racconta una lavoratrice alla stessa viceministra chiarendo, tuttavia – che per noi non è un festeggiamento, ma soltanto un omaggio. Sperando che il colore di questa rosa, e quindi la speranza, ci possa accompagnare», mentre un'altro operaio decide di omaggirla, nel pieno delle lacrime, di un foulard.

Video

Prima del dialogo di Todde molti lavoratori, con una compostezza maniacale ed una notevole dose di umanità, hanno voluto raccontare le proprie storie, personali, alla vice ministra, mentre in sala sembrava essere sopraggiunta una nuvola: piangevano tutti.  «Questa è casa nostra – racconta un lavoratore -  ce l’hanno lasciata in eredità i nostri genitori. In questi tempi Whirlpool assume in altre fabbri ed ha anche 4 milioni di pezzi da fare, comprese le lavatrici. E noi ci chiediamo perché non si può riaprire. Noi siamo ancora dipendenti Whirlpool, anche se arrivano le lettere di licenziamento. Questo le volevo dire».

«Non dormo la notte – chiarisce un altro operaio, mentre fatica a mantenere la commozione - .io ho tre figli, non voglio emozionarla ma purtroppo è la realtà, ho 48 anni e da 30 anni lavoro in questa fabbrica. Ho sempre lavorato, mai fatto festa, come molti miei colleghi. Sono deluso dalla chiusura della procedura di licenziamento, ero ottimista nei confronti del governo anche a fronte dell’accordo. Mi è caduto il mondo  precisa  addosso. Il mio pensiero è di restare in Whirpool, ma ormai la faccio quasi una questione personale, non ce  lo meritiamo abbiamo dato tutto in questa fabbrica come in precedenza hanno fatto i nostri genitori».  «Questa vertenza – precisa, invece la segretaria nazionale di Fiom Cgil, Barbara Tibaldi, prima di cedere la parola  alla viceministra - ha una caratteristica che è l’umanità, ci tenevamo a farle vedere questo perché loro qui ci hanno portato la vita per garantire speranza è futuro alla città».

 

«Per Whirlpool probabilmente siamo la “periferia dell’impero” – racconta la numero due del Mise, Alessandra Todde, mentre nella sala continua ad espandersi un alone di commozione che non risparmia neanche un presente, a partire dalla stessa vice ministra - . C’è chi ha trasformato la fabbrica in un contesto finanziario, azionisti che guardano i numeri e non le persone. Il tema centrale è la responsabilità sociale, probabilmente bisognerebbe insegnarla alle imprese che vengono nel nostro Paese». «Non si può – precisa amareggiata -  costringere un azienda a non chiudere per legge, questo non si può fare. Ma quello che si deve pretendere e la dignità, per questi lavoratori. L’azienda non tornerà indietro e capisco la vostra frustrazione, il punto è come rendergli giustizia, come fare in modo che questo tessuto non si desertifichi per dare lavoro a voi e ai vostri figli».

Mentre per quanto riguarda le voci sul Consorzio che potrebbe traghettare i circa 320 lavoratori napoletani verso un hub della mobilità sostenibile, ma che ad oggi si sa poco e niente, la vice ministra precisa che le «aziende (che ne prenderanno parte ndr) sono solide, in quanto beneficeranno anche del denaro dei contribuenti, che non è uguale agli altri, devono creare valore per il posto dove vengono investiti». «Non sono venuta qua per fare nessuna promessa  non sarebbe corretto. Vi posso dire che da noi si sono sedute aziende a cui noi stiamo pretendendo responsabilità. Abbiamo preteso serietà ed adesso siamo in un momento di passaggio» chiarisce Todde a termine dell’incontro prima di concedersi ad un vero e proprio bagno di folla di lavoratori e lavoratrici. C’è chi gli stringe la mano per l’onestà intellettuale dimostrata, mentre altri chiedono un selfie ed alla fine è la stessa viceministra che chiede uno scatto insieme alle tante lavoratrici della Whirlpool di Napoli, mentre i suoi occhi continuano a luccicare dalla commozione.

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