Whirlpool Napoli, l’assessore Marciani visita il Cral degli operai: «È un presidio di democrazia»

Whirlpool Napoli, l’assessore Marciani visita il Cral degli operai: «È un presidio di democrazia»
di Alessio Liberini
Martedì 24 Maggio 2022, 21:36 - Ultimo agg. 22:35
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È un incontro «in amicizia» quello che ha portato questo pomeriggio l’assessore al Lavoro del Comune di Napoli, Chiara Marciani, a visitare il Cral degli ex operai della Whirlpool. Accompagnata da alcune tute blu, l’assessore di Palazzo San Giacomo ha avuto così il piacere di poter osservare con i propri occhi gli spazi del circolo sociale, mentre gli venivano raccontate le tante storie di sofferenza, ma anche di riscatto, delle quali questi luoghi sono impregnati.

Proprio in questi meandri, adiacenti alla fabbrica di lavatrici, gli ex dipendenti della multinazionale hanno trascorso gran parte del proprio tempo dedicandolo, spesso e volentieri, anche all’intera città. Attraverso l’organizzazione di eventi, nel campo del sociale, che hanno fatto da sfondo a questi tre lunghi anni di vertenza. Delineando questi spazi come un vero e proprio «presidio di legalità e democrazia» in un’area di Napoli che ancora oggi, quotidianamente, è vittima delle violenze messe in atto dalla malavita organizzata.  Un presidio prezioso per l’intero territorio che tuttavia, con la chiusura del sito, rischia di dover scomparire. Ecco perché, nel corso degli ultimi incontri con le istituzioni locali, il Prefetto, Claudio Palomba «ci ha sollecitato di mantenere il Cral, per costituire un circolo degli ex lavoratori», fanno sapere le parti sociali. Dalle parole gli operai sono passati così ai fatti ripulendo, volontariamente, l’area verde che costeggia la sala ricreativa. Dove oggi è riapparso persino un campetto di calcio «che potrebbe essere a diposizione dei giovani del quartiere, diventando un luogo di socialità, come ci ha suggerito anche il Prefetto» precisano i sindacati.

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«Voleva essere veramente una visita in amicizia per confermare quello che è l’impegno che stiamo facendo» racconta l’assessore Marciani. «Era più per vedere questi spazi, che non avevo mai visto - chiarisce l’assessore comunale - e anche su impulso del tavolo che stiamo facendo in prefettura per fare in modo che ci possa essere un Cral di tutti questi lavoratori, garantendo questo presidio di democrazia in una zona così importante per la città».

«Prima – ricorda Marciani - qui c’era un’impresa che garantiva un’unitarietà e i lavoratori hanno dedicato tanto spazio. Ora lo è ancora di più, proprio per la situazione di incertezza che ci auguriamo possa essere il più breve possibile. Ma comunque bisogna fare in modo che possano essere degli spazi vissuti per garantire non solo democrazia ma anche legalità che sicuramente è importante. Non conoscevo il Cral ma ringrazio gli operai che me l’hanno presentato e soprattutto raccontato attraverso le loro tante storie che rafforzano l’importanza e il valore di questo posto».

«Gli abbiamo fatto vedere casa nostra – racconta invece, a margine della visita, l’operaia Carmen Nappo - perché ormai sono tre anni che diciamo che questa è casa nostra.

A volte, però, quando la si racconta una cosa non si ha un’idea ben chiara rispetto a quando la si vede ma soprattutto la si vive. Noi siamo sempre qua, in questa sala, dove c’è il motore del sociale».

«Cerchiamo di supportarci – prosegue Carmen - e ci stiamo supportando a vicenda da anni perché purtroppo in tutto questo tempo non abbiamo mai avuto buone notizie anzi. Tuttavia questo non ci ha fatto mai demordere perché ci teniamo moltissimo a quest’area e teniamo molto a questa sala. Difendendo il Cral e come se difendessimo anche il lato produttivo, ci siamo semplicemente spostati dalla produzione, adesso svolgiamo qui il nostro lavoro: attraverso la manutenzione dei giardini e delle sale. Speriamo davvero di avere qualche risposta positiva».

Sul fronte vertenziale, dopo mesi di stallo, qualcosa sembra infatti finalmente muoversi, nel verso giusto per i metalmeccanici. Il merito è anche della grande attenzione mostrata dal prefetto Palomba su tale vicenda. Dallo scorso marzo, infatti, è lo stesso prefetto che sta tenendo incontri specifici tra le parti sui vari temi che accompagnano il progetto di reindustrializzazione del sito che potrebbe riassorbire - in un unico bacino - tutti i 317 ex dipendenti della multinazionale del bianco. Dove dovrebbe nascere – secondo quanto garantito dal Governo la scorsa estate – un Consorzio che darebbe vita ad Hub della mobilità sostenibile. Negli ultimi tempi, grazie alla vicinanza attiva delle istituzioni locali, si intravede così qualche passo in avanti. A partire dal nodo formazione, ovvero il primo tassello da completare per il reinserimento delle tute blu nel mondo del lavoro, che dovrebbe partire già dal mese di luglio, attraverso l’utilizzo dei fondi “Gol”. Prima però bisogna chiudere il nodo ambientale - e quindi la bonifica della fabbrica - che blocca, in questo momento, il passaggio dello stabile dalla multinazionale Usa al pool di aziende che entrerebbero a far parte del Consorzio. Proprio su questo frangente solo mercoledì scorso, 18 maggio, in prefettura si è tenuto un nuovo summit con le parti interessate.

«Per quanto riguarda la partita ambientale – dice Rosario Rappa, responsabile per la Fiom nazionale del Mezzogiorno – dovrebbe essere stato depositato da parte della Whirlpool una dichiarazione dei rischi ambientali da sottoporre al ministero. Sulla base di questa documentazione si dovrebbe acquisire il superamento di questa questione». La “speranza” delle parti sociali e che si possa ritornare al ministero dello Sviluppo Economico, con tutti i nodi risolti, entro il mese di giugno per scoprire i progetti industriali, ad oggi ancora in parte ignoti, del Consorzio.

«Ci aspettiamo che a breve ci sia questa convocazione al ministero – precisa Antonello Accurso, segretario aggiunto della Uilm Campania – per capire quali sono i progetti industriali perché noi vogliamo parlare di lavoro. Va bene sbloccare la formazione, va bene sbloccare la questione dello stabilimento che è preliminare al progetto finale, ma ora dopo la cornice volgiamo vedere il quadro».  

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