Whirlpool Napoli, più imprese per salvare la fabbrica di via Argine

Whirlpool Napoli, più imprese per salvare la fabbrica di via Argine
di Valerio Iuliano
Mercoledì 29 Settembre 2021, 07:00 - Ultimo agg. 16:42
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Le aziende interessate ad entrare nel progetto di reindustrializzazione del sito di via Argine ora sono sette. E il governo punta a creare un consorzio in grado di trasformare l'ex stabilimento Whirlpool di lavatrici di alta gamma in un hub per la mobilità sostenibile. 

Sono queste le novità principali emerse ieri nel corso del vertice al Mise, presieduto dal viceministro allo Sviluppo economico Alessandra Todde, sul piano di rilancio. Un progetto che prendendo corpo, pur tra tante incognite. Sui 327 lavoratori incombe, comunque, lo spettro della procedura di licenziamento che la multinazionale ha posticipato al 15 ottobre prossimo. «Sono arrivate altre due richieste di adesione. Alle 5 già individuate si aggiungono altre 2 aziende», ha annunciato in apertura Riccardo Maria Monti in rappresentanza del consorzio. «Si tratta di un'azienda che si occupa di automotive e di un'altra che si occupa di smart city. Sono due imprese molto importanti e serie. Nei prossimi giorni vogliamo fare ispezioni per la collocazione dei macchinari e per visionare lo stato dei luoghi». Una risposta positiva è arrivata dai vertici di Whirlpool con «la disponibilità immediata ai sopralluoghi nello stabilimento di Napoli, a partire da oggi stesso. L'interlocuzione con il consorzio è già iniziata». 

Nei piani del governo, la costituzione di un consorzio capace di trasformare lo stabilimento in un hub per la mobilità sostenibile.

Gli investimenti previsti ammontano a 87 milioni di euro. Tra i 5 progetti già in itinere, figurano quello per la produzione e l'assemblaggio di sedili, un impianto pilota per l'industrializzazione di fuel cell per la mobilità, lo sviluppo di piani per l'evoluzione tecnologica delle Pmi della filiera della mobilità, servizi di ingegneria per la mobilità ed un altro per la sperimentazione di materiali per l'automotive e per il ferroviario. Il governo, come già nella precedente occasione, non ha indicato i nomi delle aziende coinvolte.

«Il lavoro serio va avanti - ha spiegato il viceministro Todde - ma prima di fare nomi bisogna definire un perimetro strutturato con Whirlpool per  non creare problemi alle aziende quotate che hanno dimostrato un vero interesse. Il consorzio negozierà con Whirlpool, ma ci devono essere accordi in tempi chiari. Valuteremo quale potrà essere un ruolo per  Invitalia e stiamo esaminando anche l'utilizzo del fondo di  salvaguardia, quel fondo ideato durante il governo Conte 2 e già utilizzato per risolvere altre crisi».

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Non è ancora chiaro se il progetto di riconversione sia capace di assorbire tutti i 327 lavoratori nell'organico di Whirlpool. «Sono elementi imprescindibili - dicono la segretaria nazionale della Fiom Barbara Tibaldi ed il segretario della Fiom di Napoli Rosario Rappa - la garanzia del medesimo trattamento economico per tutti i lavoratori e l'assunzione da parte di un'unica personalità giuridica, in cui auspichiamo possa avere un ruolo anche Invitalia». La Fim Cisl invoca «un piano industriale dettagliato con investimenti, tempi e occupazione. Una valutazione seria sull'affidabilità dei soggetti industriali - sottolineano il segretario nazionale Massimiliano Nobis e il leader della Fim di Napoli Biagio Trapani - che si stanno consorziando è per noi fondamentale». Mentre il leader nazionale della Uilm Uil Gianluca Ficco spiega: «Nell'incontro di oggi è stato detto che gli imprenditori interessati non sono pronti a confermare la loro presenza, finché non avranno raggiunto un accordo con Whirlpool sulle condizioni di passaggio del sito. La discussione relativa dovrebbe tenersi tra le parti interessate prima del prossimo incontro». Il tempo stringe, cosicché al termine del vertice è stato fissato un fitto calendario di incontri. Le date previste sono il 6, l'8, l'11 ed il 14 ottobre prossimi.

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