Whirlpool Napoli, spiraglio per gli operai di via Argine: ecco il piano della Seri

Whirlpool Napoli, spiraglio per gli operai di via Argine: ecco il piano della Seri
di Valerio Iuliano
Giovedì 8 Aprile 2021, 08:00 - Ultimo agg. 19:28
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Dalle lavatrici al polo europeo delle batterie a litio. Per i lavoratori Whirlpool di Carinaro si tratta di una prospettiva piuttosto concreta, dopo l'incontro di ieri tra il ministro allo sviluppo economico Giorgetti e il gruppo Seri. E dal progetto Teverola 2 potrebbero scaturire nuove possibilità anche per i 350 operai dello stabilimento di Napoli, il cui futuro lavorativo è più che mai incerto, in seguito alla chiusura della gloriosa fabbrica di Napoli Est. Ancora tutto da definire, ma di sicuro il vertice tra il numero due della Lega ed il gruppo di Piedimonte Matese sembra destinato ad aprire nuovi scenari nell'area di Teverola.

L'obiettivo di Seri industrial è quello di creare una gigafactory per la produzione di batterie al litio, un'iniziativa che sembra funzionale all'imminente ascesa delle auto elettriche. Per realizzarlo c'è la possibilità di utilizzare i 505 milioni di euro del programma europeo Ipcei - un acronimo che indica i progetti di alto contenuto strategico per l'Europa - per il quale il gruppo casertano ha già partecipato a una manifestazione di interesse dell'Ue ed ottenuto l'approvazione del piano. Il progetto di Seri Industrial è finalizzato alla realizzazione nell'area di Teverola di una sorta di polo delle batterie destinate ai veicoli elettrici. L'iniziativa riscuote i consensi di Giorgetti, considerata la necessità di colmare il ritardo del nostro Paese sul fronte della transizione energetica. «Il ministro ha attivato tutte le strutture del Mise affinché il finanziamento arrivi il prima possibile. Dopo il fondo già autorizzato - fanno sapere dal Mise - dalla commissione Ue ed erogato nel 2019, si parla oggi di 500 milioni di euro dal fondo Ipcei, anche questo già autorizzato. Il ministro Giorgetti crede nel progetto Seri e si augura che porti prospettive economiche e occupazionali per tutta l'area. Da parte sua si è impegnato mettendo in campo tutti gli strumenti consentiti dalle leggi». Le prospettive occupazionali per l'area, di cui parla il Mise, derivano dalla straordinaria potenzialità del progetto di Seri. Lo stesso gruppo ha già inaugurato pochi giorni fa a Carinaro uno stabilimento di accumulatori al litio, che ha assorbito 75 lavoratori prima impegnati nello stabilimento Whirlpool di Carinaro. E per altri 100 lavoratori è già prevista l'assunzione. «Per l'avvio della produzione si registrano ancora molti ritardi - spiega Nicodemo Lanzetta di Fim Cisl Caserta - e per il futuro bisognerà approfondire la discussione con il Mise per capire tutti i risvolti possibili».

Per portare a termine il progetto Teverola 2, quando arriveranno i finanziamenti europei, occorreranno forse tre anni. Ma il numero di potenziali occupati appare sufficientemente elevato per includere anche gli altri lavoratori di Carinaro - attualmente 330 - ed altri operai nell'organico di Whirlpool. Perciò sembra inevitabile che si discuta anche dell'inclusione dei metalmeccanici partenopei, vittime della chiusura dello stabilimento di Napoli Est. Per la fabbrica di via Argine non ci sono, d'altronde, ipotesi concrete di riconversione sul tavolo del governo. Tutte le soluzioni prospettate nei mesi scorsi sono naufragate e sui lavoratori aleggia lo spettro del licenziamento, quando terminerà il blocco a fine giugno. L'amministratore delegato di Seri Vittorio Civitillo lascia intendere che tutte le soluzioni messe in campo sul fronte occupazionale sono plausibili. «Mi è stato chiesto da Whirlpool - spiega Civitillo - se sono disponibile a prendere in considerazione la possibilità di includere anche altri lavoratori, oltre i 75 già assunti e i 100 che presto lo saranno.

Ho dato la mia disponibilità a discuterne. Con il ministro ho parlato del progetto Teverola 2 che arriverà a comprendere almeno 700 lavoratori. L'incontro col ministro è stato eccezionale per la capacità che ha di affrontare le questioni». Un numero molto ampio, che arriverebbe a comprendere anche i 350 di Napoli. Il progetto di Seri, comunque, si svolgerà solo a Teverola. I sindacati non vedono di buon occhio le ipotesi di reindustrializzazione. 

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Il segretario generale della Uil Campania Giovanni Sgambati spiega: «Difendiamo la necessità di mantenere la produzione di lavatrici, anche perché essa garantisce un indotto. Tutte le soluzioni che non prevedano questo ci vedranno indisponibili e tutte le ipotesi di reindustrializzazione non hanno avuto buon esito». I sindacati citano, ad esempio, il precedente con la società elvetica Prs, che non produsse risultati utili. Lapidario il leader della Fim Cisl di Napoli Biagio Trapani: «Seri non riesce a garantire ancora i lavoratori di Caserta. E allora come si può pensare che possa salvaguardare quelli di Napoli?». 

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