Momenti di tensione questa mattina al corteo dei lavoratori della Whirlpool che, dopo aver protestato su via Argine, hanno occupato la rampa di accesso alla zona di San Giovanni-Barra-Gianturco. C'è stato un corpo a corpo con la polizia che ha portato i manifestanti a sparpagliarsi anche sulla rampa di accesso alla A3 dov'è stato posizionato uno striscione che ha bloccato il traffico per un'ora.
Una protesta “insolita” per i dipendenti della fabbrica di Ponticelli che, alla vigilia dell’incontro di lunedì, hanno deciso di dare un segnale forte.
«Noi continueremo a marciare verso la nostra dignità - afferma il delegato sindacale Rsu-Uilm Vincenzo Accurso - Ci aspettiamo che il governo mantenga la parola data convocando il tavolo di confronto con l’azienda. In caso contrario saremo pronti a nuove mobilitazioni. Vivere cosi, senza la speranza di un domani, è diventato insostenibile. Più di 400 persone rischiano il lavoro e la dignità. Abbiamo creduto alle promesse fatte in passato, ma a questo punto vogliamo i fatti».
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«Siamo tutti sulla stessa barca - dichiarano in coro gli operai - e tutti devono fare la loro parte. Non possiamo più continuare ad aspettare perché non c’è tempo. Da sette mesi siamo in balia di politici e azienda che ancora oggi ha ribadito la volontà di cancellare il nostro stabilimento. Dobbiamo difendere il nostro futuro e quello delle nostre famiglie».
Detto, fatto: il ministero dello Sviluppo economico ha convocato il tavolo su Whirlpool mercoledì 29 gennaio. La convocazione, che riguarda in particolare il futuro del sito di Napoli, è rivolta a sindacati, azienda e Regione di Campania.