Whirlpool riapre anche a Napoli: scontro con i sindacati, tutti in cassa integrazione

Whirlpool riapre anche a Napoli: scontro con i sindacati, tutti in cassa integrazione
di Valerio Iuliano
Giovedì 23 Aprile 2020, 09:00
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Lo stabilimento Whirlpool di via Argine stamattina riaprirà i battenti con qualche giorno di anticipo rispetto alle previsioni. Ma i lavoratori protestano per la decisione della multinazionale e annunciano che oggi si asterranno dal lavoro.

Dopo la fabbrica di Comunanza, che ha riaperto già ieri, si tornerà dunque al lavoro anche negli altri stabilimenti Whirlpool in Italia, da Melano a Siena, fino a Carinaro e a Napoli. Per i metalmeccanici l'imperativo categorico è l'assoluto rispetto dei protocolli di sicurezza. Mentre la decisione di Whirlpool è maturata negli ultimi giorni e la comunicazione del rientro in sede è pervenuta ieri.

La multinazionale sembra sicura di aver adottato tutte le le misure di sicurezza in base al protocollo siglato con i sindacati il 18 aprile, compresa la formazione dei lavoratori. Il caso di Melano potrebbe essere seguito in tutti gli altri stabilimenti con gli operai scaglionati in due gruppi, per seguire le indicazioni sulle misure adottate a tutela della salute di tutti. I sindacati annunciano la richiesta di un sopralluogo affinché vengano verificate dalle parti sociali tutte le misure previste dal protocollo. A partire da lunedì si lavorerà a pieno regime. Gli operai napoletani denunciano l'operato della società che, «senza chiarezza e con la fretta di forzare i tempi, - si legge in una nota- ha stabilito quando riavviare le produzioni, senza rispettare i tempi di preavviso per consentire ai lavoratori di organizzarsi, e senza consentire i sopralluoghi previsti dai protocolli sottoscritti». 
 


Una delegazione delle Rsu si recherà oggi a via Argine per verificare il rispetto delle misure di sicurezza. «Per ora abbiamo deciso di rimandare. Vogliamo prima verificare - spiega l'operaio Luciano Doria - se vi siano le condizioni per ripartire. L'azienda ci ha chiesto di tornare. Noi abbiamo chiesto di rispettare il protocollo nazionale. Ieri hanno imbustato le mascherine che ci daranno all'ingresso. Ce ne daranno due per ognuno. Noi siamo abituati alla distanza sociale. Ci daranno anche i gel disinfettanti. Vogliamo tornare insieme agli altri siti. È necessaria la fase di avviamento degli impianti. E un minimo di controlli, prima di partire, bisognerà farli». Oggi ci sarà una Rsu in fabbrica. Domani il 50% degli operai sarà in fabbrica e lunedì si tornerà a pieno regime. Quello che conta per i lavoratori è il rispetto dei protocolli di sicurezza. «Sono nazionali ed anche europei», puntualizzano gli operai. Molti lavoratori arriveranno in sede con i mezzi pubblici. In altre fabbriche la produzione ripartirà il 27 aprile prossimo. 

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