Intanto i sindacati alzano il tiro. «Condividiamo ciò che ha detto il ministro: il gruppo deve ritirare la procedura di cessione e sedersi di nuovo al tavolo, ripartendo dagli accordi che erano stati firmati a ottobre e che prevedevano investimenti nel nostro paese», dice il leader Cgil, Maurizio Landini per il quale il governo deve svolgere una «funzione di difesa e rafforzamento della nostra industria».
E a chiedere una 'svoltà effettiva nella vertenza anche la Uilm. «Servono provvedimento veri: le minacce e le promesse non seguite da atti concreti non solo non bastano ma possono essere controproducenti», ammonisce il segretario nazionale Gianluca Ficco rilanciando la richiesta di replicare il modello Electrolux con cui si finanziarono sgravi fiscali per quelle aziende che ricorrevano ai contratti di solidarietà. «Serve rifinanziare quelle norme, utili perché compatibili con i vincoli posti dalla Ue agli aiuti di Stato, e riaprire il bando ma velocemente; più passa il tempo più diventa difficile perché Whirlpool assume decisioni difficili da modificare. Abbiamo infatti la sensazione che l'azienda vada avanti come se presumesse che il governo italiano fosse incapace di far rispettare gli accordi», incalza ancora Ficco. Domani, intanto, contestualmente allo sciopero i lavoratori di Napoli e di Caserta manifesteranno davanti al consolato americano del capoluogo campano mentre il sindaco Luigi De Magistris incontrerà, nel tardo pomeriggio, il ministro Patuanelli. «La lotta dei lavoratori della Whirlpool è la lotta di tutta la città», ha detto oggi.