Whirlpool, tensione a piazza Garibaldi: operai tentano ingresso in stazione

Whirlpool, tensione a piazza Garibaldi: operai tentano ingresso in stazione
Venerdì 11 Ottobre 2019, 12:03 - Ultimo agg. 14:30
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Momenti di tensione fra lavoratori e forze dell'ordine alla Stazione centrale di Napoli dove è giunto il corteo dei lavoratori Whirlpool proveniente dallo stabilimento di via Argine. I lavoratori non sono entrati all'interno della Stazione, circondata da un folto schieramento di agenti di polizia, ma sono rimasti all'esterno, dove al momento il traffico veicolare è bloccato, esponendo striscioni e scandendo slogan.

«Grazie al senso di responsabilità dei lavoratori - sottolinea il segretario generale della Fiom di Napoli, Rosario Rappa - si sta svolgendo un presidio democratico all'esterno della Stazione. Il clima però in termini di tensione sta crescendo, molto dipenderà dall'esito del vertice di martedì prossimo a Roma. Se non arriveranno buone notizie, quella della Whirlpool rischia di diventare una vertenza che avrà anche risvolti di ordine pubblico».

«Non accettiamo riconversioni - afferma Italia Orofino, operaia dello stabilimento partenopeo - il presidente del Consiglio Conte deve far rispettare il piano, deve far rispettare le leggi italiane e la Costituzione della Repubblica Italiana. La Whirlpool non può strappare un accordo ad un tavolo ministeriale e scendere a compromessi con il governo». Martedi prossimo è in programma un nuovo vertice a palazzo Chigi tra il governo e i vertici della Whirlpool.

 
 

Nella stessa giornata sono in presidio sotto Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli, i 48 lavoratori della Selav, azienda che si occupa della manutenzione delle lampade votive nei cimiteri comunali. «Dopo l'estromissione della Selav, che per 50 anni aveva svolto con professionalità e competenze il servizio per l'illuminazione delle lampade votive nei cimiteri cittadini - denuncia la Fiom Cgil Napoli - il servizio di fatto non viene più svolto da nessuno allo stato attuale.
Il Comune di Napoli, scegliendo un percorso insensato, è l'artefice principale di questa situazione, non solo penalizzando il servizio delle lampade votive per tutta la comunità, ma mettendo a rischio i posti di lavoro e quindi la sopravvivenza di 48 lavoratori che da più di 30 anni svolgevano il servizio in Selav». La Fiom Napoli ricorda che «l'affidamento ad un nuovo soggetto doveva significare la garanzia della continuità del servizio e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro. Per questo chiediamo l'intervento delle istituzioni cittadine che avevano assunto impegni chiari, precisi ed inderogabili a salvaguardia dei posti di lavoro ma che oggi sembrano tergiversare e sfuggire alle proprie responsabilità». I lavoratori Selav annunciano un nuovo presidio di protesta lunedì prossimo.
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