Wwf: «Napoli, 26 impianti fotovoltaici
non allacciati alla rete elettrica»

Wwf: «Napoli, 26 impianti fotovoltaici non allacciati alla rete elettrica»
Mercoledì 26 Settembre 2018, 17:24
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Sono 26 gli impianti fotovoltaici installati sugli edifici pubblici a Napoli dal 2014, per un costo totale di 4 milioni di euro, che restano però inutilizzati, lavorano a scartamento ridotto o di cui il Comune di Napoli non ha notizie. Lo denuncia il Wwf che ha chiesto all'Amministrazione comunale una relazione sul funzionamento del fotovoltaico: si tratta di 12 impianti installati da Abc, l'azienda che gestisce l'acqua in città, 11 impianti posti sui tetti delle scuole e finanziati dal Miur con fondi Pon e degli impianti installati al Mercato della Canzanella, sulla piscina Scandone e sulla sede della Municipalità San Giovanni a Teduccio. «Da giugno 2017 abbiamo chiesto all'amministrazione comunale una stima sull'effettivo funzionamento degli impianti fotovoltaici in città», spiega Ornella Capezzuto, presidente del Wwf Napoli. «Nella risposta del Comune - aggiunge - si evince che i pochi dati forniti si limitano a delle stime, mentre per la maggior parte degli impianti non hanno informazioni o ammettono che non sono allacciati alla rete elettrica, finendo per diventare quello che temevamo, cioè dei soprammobili sui tetti degli edifici».

Secondo Capezzuto, «il mancato funzionamento degli impianti è un spreco di risorse pubbliche e un'opportunità persa nel ridurre le emissioni inquinanti nella città di Napoli.
Parliamo di sprechi reali a partire dai circa 4 milioni di euro di origine pubblica nazionale, regionale e anche una parte comunale investiti per acquistarli e installarli, fino alla mancata produzione di energia elettrica che consentirebbe di ridurre i costi in bolletta del Comune di Napoli di circa 1 milione di euro. I costi di bolletta sono significativi ma, ricordo, nessuno li controlla vista l'assenza del soggetto preposto cioè l'energy manager, figura obbligatoria per legge per un ente energivoro come l'amministrazione napoletana. C'è poi da sottolineare che quegli impianti erano stati realizzati per ridurre le emissioni inquinanti da energie fossili, stimate almeno in 3,5 tonnellate di anidride carbonica evitabile. Il Wwf ha atteso,inutilmente, più di un anno per avere risposte e perché gli uffici si attivassero per mettere in funzione gli impianti ed avere elementi concreti della loro produzione di energia pulita. Il tempo passa e riceviamo solo rassicurazioni e promesse con il rischio concreto che questi impianti non gestiti o gestiti male siano non più recuperabili. Nostro malgrado ci rivolgeremo alle Autorità competenti e alla Corte dei Conti per verificare  inadempienze e l'esistenza di sprechi di risorse pubbliche, che se confermati farebbero della vicenda degli impianti fotovoltaici a Napoli uno scandalo che non è più possibile tacere».
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