Yacht, belle donne e grandi alberghi: le ferie a sbafo del falso diplomatico a Capri

Yacht, belle donne e grandi alberghi: le ferie a sbafo del falso diplomatico a Capri
di Anna Maria Boniello
Mercoledì 2 Settembre 2020, 09:31 - Ultimo agg. 18:56
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Da (vero) maitre d'hotel a Chies d'Alpago, paesino di poco più di mille abitanti in provincia di Belluno, a (falso) agente diplomatico in vacanza a Capri. Vacanze dorate e soprattutto gratuite, visto che il truffatore, M.F., 31enne di origini croate, aveva pagato i suoi salatissimi conti con bonifici inesistenti. Ma il sogno è svaporato in una cella della caserma dei carabinieri caprese, dove il sedicente diplomatico è stato trasferito proprio mentre era in procinto di lasciare l'isola dove era riuscito a trascorrere dieci giorni di gite in barca, soggiorni in hotel di lusso e mance distribuite a tutto spiano. Forte del suo savoir faire, il 31enne è riuscito a trarre in inganno tutti quelli che ha incontrato durante il suo soggiorno caprese: con il suo atteggiamento spigliato ma soprattutto con la generosità che mostrava spargendo cospicue mance in bar e ristoranti e offrendo pranzi e cene nei locali alla moda della costiera, dove si faceva traghettare dal personale della società di noleggio delle barche di lusso, conquistava chiunque.

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Il novello genio della truffa è riuscito a farla franca alla maniera di Leonardo Di Caprio in «Prova a prendermi», fino a quando è stato incastrato proprio dall'amministratore della società che gli aveva noleggiato ogni giorno un'imbarcazione diversa, dall'Hitama al Pershing, purchè di lunghezza superiore ai 20 metri e con il frigo di bordo ben fornito di costose bottiglie di champagne. D'altronde il motoscafo di lusso era lo specchietto delle allodole per amici e belle ragazze conosciuti sull'isola. Ma a far scattare qualche dubbio è stato il ritardo di un bonifico di circa 5mila euro, che sarebbe dovuto arrivare sul conto dell'imprenditore del noleggio pochi giorni dopo l'arrivo a Capri del suo facoltoso cliente. Sapendo che la partenza da Capri era fissata per lunedì 31 agosto, già a metà settimana il noleggiatore ha cominciato a sollecitare il «diplomatico», il quale ha mostrato come prova la disposizione di bonifico alla banca per il mercoledì 26. «Ho atteso ancora un giorno - spiega il giovane manager caprese - e poi ho chiesto alla banca d'appoggio se fosse stata accreditata la somma. Ma mi sono sentito rispondere che il conto dal quale doveva partire il bonifico non era presente tra quello dei clienti. Ho quindi riparlato con il croato, che mi ha detto che c'era stato un disguido forse dovuto alla sua segreteria e che avrebbe immediatamente disposto il famoso bonifico. Eravamo ormai a sabato, gli ho chiesto perciò di saldare il conto in contanti o di lasciarmi un assegno, ma sapendo che doveva partire ho pensato bene di informare i carabinieri della stazione di Capri».
 

 

L'uomo è stato bloccato dai carabinieri mentre lasciava l'albergo, anch'esso lussuosissimo e vittima del raggiro: il salatissimo conto, circa diecimila euro, era stato «pagato» sempre tramite un bonifico di cui era stata mostrata alla direzione la ricevuta di presa in carico dalla banca. Il giovane ha mostrato subito insofferenza verso i militari, ai quali ha ripetuto di essere un diplomatico e che quindi non poteva essere soggetti a un fermo. La risposta non ha turbato più di tanto i carabinieri che l'hanno accompagnato in caserma dando inizio a una capillare e minuziosa ricerca, a partire dal documento d'identità apparso palesemente falso. Attraverso controlli incrociati è venuto fuori che lo straniero era già ricercato dalle forze dell'ordine di Roma per identiche vicende: anche qui alberghi e ristoranti di lusso pagati con bonifici fasulli. È così scattata l'accusa di truffa, attestati e documenti falsi: l'uomo ha trascorso la notte di lunedì in una cella della caserma e ieri mattina è stato trasferito a Napoli dove è stato condannato per direttissima a otto mesi di carcere con pena sospesa per possesso ed esibizione di documenti falsi e contraffatti e falsa documentazione relativa ai pagamenti. Per il reato di truffa invece ci sarà un altro processo. Quanto ai risarcimenti, c'è da immaginare che gli imprenditori capresi dovranno pazientare non poco, sempre ammesso che l'uomo abbia un patrimonio in grado di coprire il debito.
Di certo la sfrontatezza non gli manca. Ieri sera infatti ha chiamato la soluta società di noleggio e ha chiesto una barca delle solite per farsi portare a Capri. Alla pesante risposta ricevuta il croato ha replicato «aggiungi al mio conto altri 1500 euro». Ovviamente gli è stato sbattuto il telefono in faccia.

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