Coronavirus e 5G, il prof di ingegneria smonta le fake news: «Nessun fondamento scientifico»

Coronavirus e 5G, il prof di ingegneria smonta le fake news: «Nessun fondamento scientifico»
di Oscar De Simone
Sabato 11 Aprile 2020, 12:34 - Ultimo agg. 15:50
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Non c’è nessuna relazione tra le stazioni radio base ed il coronavirus. Ci tiene a ribadirlo il professore Nicola Pasquino che alla Federico II di Napoli insegna misure per la compatibilità elettromagnetica. Quella circolata nei giorni scorsi è solo l’ennesima fake news, nata su un timore già forte rispetto alla tecnologia 5G per la telefonia mobile. Un terrore che anche prima della pandemia, aveva scatenato non poche proteste per la possibile installazione di antenne e ripetitori, sui tetti di alcuni palazzi della città.
 


«È una bufala senza fondamento scientifico – afferma Pasquino – che ha generato panico ingiustificato. La teoria secondo cui il covid – 19 si sarebbe diffuso nelle aree dove c’è maggiore concentrazione di 5G non ha senso. Quella del coronavirus è una pandemia che ha invaso tutto il mondo, diffondendosi anche in luoghi dove questa tecnologia non c’è. Se il covid è diffuso dove ci sono numerose installazioni radio base è perché lì ci sono anche maggiori concentrazioni di popolazione. Ma questo non c’entra nulla con le onde elettromagnetiche».

Altro dato che avrebbe contribuito alla diffusione di questo falso allarme sarebbe quello relativo ad un vecchio studio, interrotto per mancanza di ulteriori prove scientifiche, che rilevava la comunicazione di alcuni batteri attraverso segnali elettrici. «Quello resta uno studio isolato – conclude il professore – e senza ulteriori prove a supporto. La vita passa attraverso segnali elettrici ma questo non vuol dire che dei virus possano comunicare attraverso campi elettromagnetici. Purtroppo fake news del genere, nascono da una serie di dati messi insieme in maniera rapida e disorganizzata che si trasformano in notizie senza alcun senso. In ultimo però, voglio anche ricordare che la tecnologia 5G non indebolisce le difese immunitarie. Anche qui ci troviamo di fronte all’ennesimo dato allarmante senza alcun fondamento».

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