La Miccinelli era soprattutto nota per i suoi studi su Raimondo di Sangro. Negli anni '80 pubblicò infatti diversi libri sul principe di Sansevero con l'obiettivo di riabilitare la sua figura di scienziato e di alchimista, offuscata dalle leggende nere dei secoli passati. Del 1982 è «Il principe di Sansevero - Verità e riabilitazione» in cui la Miccinelli raccontava di fenomeni paranormali nella sua abitazione che - in presenza di numerosi testimoni - la portarono in contatto con lo spirito del principe, il quale, attraverso alcuni messaggi scritti, chiedeva apertamente la rivalutazione delle sue invenzioni e del suo sistema filosofico.
Del 1984 è «Il tesoro del principe di Sansevero. Luce nei sotterranei» dove si racconta del ritrovamento del laboratorio segreto del nobile inventore del Settecento - con l'aiuto dello speleologo Enzo Albertini - nei sotterranei di un palazzo a lui appartenuto nella zona dell'Infrascata, nonché di una cassetta di proprietà del Di Sangro con alcuni importanti scritti sulle sue scoperte in ambito scientifico e strumenti di lavoro. Controverso fu il ritrovamento e la pubblicazione, da parte della Miccinelli, di un documento notarile in cui si parlava della marmorizzazione alchemica del velo del celebre Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, capovaoro custodito all'interno della cappella del principe; l'atto fu ritenuto da molti studiosi non autentico. In tempi più recenti, un documento nell'Archivio Storico del Banco di Napoli ha testimoniato che il velo della scultura è esclusivamente da attribuire al genio scultoreo del Sanmartino.
Tra gli studi della Miccinelli, oltre a quello sul principe, spicca quello sul linguaggio misterioso degli Incas, il Quipu.
Attraverso il ritrovamento d'un antico e raro quipu peruviano letterario, una frangia tessile annodata con simboli colorati, ha provato a far luce sul secolare enigma della scrittura dei Figli del Sole.
I funerali si sono svolti oggi nella chiesa della Cesarea a Napoli.