Una filiera del bene perfetta, quella nata dalla sinergia tra Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS, l’Associazione Vivi quartiere e l’Onlus I Care Mulagi Mission, protagoniste di un evento organizzato sabato sera con il duplice intento, di riscoprire un polo riconosciuto come sito di interesse storico e culturale, la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, e raccogliere fondi per l’Onlus I Care, un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale nata con l’obiettivo di migliorare, attraverso azioni dirette e mirate, le condizioni di vita dei popoli dell’Africa sub-sahariana, in particolare dell’Uganda.
A fare da collante tra queste due realtà l’Associazione Vivi quartiere, nata a Napoli nel 1994 dalla collaborazione di un gruppo di giovani visionari della Sanità, quartiere di “frontiera” della città, accomunati dal desiderio di poter riassaporare il territorio in cui vivono, riappropriandosene e ritrovandolo come un vecchio amico.
«Il nostro obiettivo è valorizzare i beni culturali, ambientali e paesaggistici, attivando processi virtuosi finalizzati alla più ampia e migliore conoscenza del patrimonio culturale napoltano. É importante per noi sostenere un turismo etico, a basso impatto, che promuova e sviluppi le realtà locali, perché il territorio è un organismo che vive, respira, parla e merita rispetto. – commenta Giuseppe Esposito, rappresentante dell’Associazione Vivi Quartiere.
La visita guidata parte dalla Basilica di Santa Maria Maggiore in Pietrasanta, che racchiude millenni di storia napoletana.
I sotterranei della chiesa costituiscono un insieme di cunicoli appartenenti all’antico acquedotto greco-romano, sfocianti in cisterne pluviali che permettevano agli antichi la distribuzione dell’acqua all’intera città. Questi preziosi resti rendono l’intero complesso della Pietrasanta un vero e proprio viaggio nella storia.
Da qualche mese, è stato inaugurato un nuovo Museo dell’Acqua, al quale si accede grazie ad uno speciale e suggestivo “ascensore archeologico” con ampi vetri. Questo consente di vedere la discesa tra le viscere del tufo fino a 40 metri sotto il livello del suolo in quell’area del decumano maggiore in cui fino al VI sec. d.C. sorgeva un tempio dedicato a Diana.
Arrivati nel sottosuolo, si inizia lo straordinario percorso a piedi nel Decumano sotterraneo, questa strada nel sottosuolo di Napoli che ci consente di seguire l’antico tracciato dell’Acquedotto della Bolla e di ammirarne due importanti cisterne, la cosiddetta Cisterna delle anguille e poi la Sala delle onde. Una percorso straordinario che solo a Napoli è possibile.
Il percorso di visita consente di ammirare un tratto dell’acquedotto greco-romano dell’antica Neapolis, arricchito dalle “saracinesche” dell’Abc: enormi valvole che servivano per regolare i flussi d’acqua lungo le diramazioni idriche, tra cui spicca la piccola “scartellata”, valvola che, grazie alla caratteristica gobbetta, è diventata la mascotte beneaugurale del percorso.
«Il nostro obiettivo» – spiega Raffaele Iovine, il presidente dell’Associazione Pietrasanta - «è rendere Pietrasanta il punto focale di richiamo del grande flusso turistico che si dimostra sempre più attratto dalla Napoli antica, tra mito e tradizioni».
In virtù del progetto di riqualificazione del monumento ha ottenuto nel 2011 un contratto di comodato da parte della Diocesi di Napoli che interessa, grazie a cui si è ottenuto, fattore determinante per l’ingresso della Basilica nel piano di valorizzazione dei siti Unesco.
«La Onlus I care opera in collaborazione con la Congregazione delle Ancelle Eucaristiche di Melito». – dice Antonio Mallardo, presidente dell’Onlus I Care. - «Siamo una grande famiglia, c’è un forte collegamento tra Napoli e l’Africa, un filo rosso forte e che ha l’obiettivo di contribuire a portare un sorriso a questi popoli».