Mappatura batteri e virus in ambienti urbani, l'Italia partecipa con il metrò di Napoli

Mappatura batteri e virus in ambienti urbani, l'Italia partecipa con il metrò di Napoli
Venerdì 28 Maggio 2021, 19:36 - Ultimo agg. 20:58
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Gli ambienti urbani sono colonizzati da un complesso insieme di microrganismi, molti ancora sconosciuti. Per questo, il consorzio interazionale MetaSUB - Metagenomics and Metadesign of Subways and Urban Biomes, coordinato dal Professor Christopher Mason della Weill Cornell Medicine di New York si è impegnato nel caratterizzare la biodiversità del microbioma urbano, analizzando l'aria e le superfici della rete di trasporti urbani.

L'Italia partecipa attraverso il campionamento della città di Napoli. Al consorzio MetaSUB, infatti, partecipa anche la Federico II e la sua Task Force per gli Studi sul Microbioma. Un team di ricercatori del Dipartimento di Agraria, hanno effettuato il campionamento delle superfici della Linea 1 della Metropolitana di Napoli, partecipando al Global City Sampling Day (gCSD).

A partire dal 2016, il 21 giugno di ogni anno, ricercatori di tutto il mondo hanno partecipato ad una giornata dedicata alla raccolta di tamponi superficiali nelle stazioni ferroviarie, metropolitane e sugli autobus in 60 città distribuite in 6 continenti.

I tamponi sono stati fatti su diverse superfici, all'interno delle carrozze e sulle banchine, come tornelli, biglietterie automatiche, panchine e scale mobili.

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Analizzando circa 5.000 campioni raccolti in 4 anni, attraverso metodiche avanzate basate sull'analisi dei genomi dei microrganismi presenti su queste superfici, è stato possibile creare una mappa globale del microbioma urbano. I risultati dello studio, recentemente pubblicati sulla rivista Cell, hanno portato all'identificazione di più di 4.200 diverse specie di virus e batteri, molti mai identificati prima, creando il primo catalogo mondiale della diversità microbica negli ecosistemi urbani. Ogni città presenta un microbioma caratteristico, selezionato dalle specifiche condizioni climatiche e che permette di distinguerla dalle altre.

I risultati di questo studio possono aprire nuovi orizzonti per comprendere meglio le vie di propagazione di microrganismi e virus nell'ambiente e contribuire ad evitare la diffusione di microrganismi potenzialmente coinvolti nella trasmissione dell'antibiotico-resistenza.

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