Bergamo e Brescia capitali della cultura dopo Procida e Covid

De Luca: grande proiezione mondiale. Manfredi: milioni di turisti anche grazie a quest'evento

Procida, capitale della cultura
Procida, capitale della cultura
Giovedì 19 Gennaio 2023, 15:56 - Ultimo agg. 15:59
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Dall'isola di Arturo alla città dei Sette Colli e a quella della Leonessa. Napoli, Palazzo Reale. All'ingresso c'è il Man di Amanda Parer, l'opera del gigante che si ispira al Pensatore di Rodin, dà il benvenuto agli ospiti: c'è da salutare il passaggio di consegna da Procida alle nuovi capitali della cultura italiane per il 2023, Bergamo e Brescia, presenti all'appuntamento con i rispettivi sindaci.

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A sancire il passaggio di testimone di una esperienza che ha dimostrato di rappresentare anche un significativo impatto economico, c'è il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che annuncia la sua presenza a Bergamo dopodomani, mentre il presidente della Repubblica Mattarella sarà a Brescia. «È stata una scelta - dice riferendosi alle due città lombarde - fatta per decreto e legata a un fatto storico rilevantissimo.

Parliamo infatti delle due province che sono state maggiormente colpite dalla prima ondata della pandemia. Sono città importanti da un punto di vista imprenditoriale ma che hanno anche delle eccellenze da un punto di vista culturale e artistico. Questo significa sottolineare la rinascita che avviene attraverso la cultura». Cita Silvio Spaventa, esponente dell'hegelismo napoletano, eletto senatore in quel di Bergamo come collante tra Nord e Sud e poi ricorda un episodio storico per spiegare la bontà della scelta fatta: «Alcide De Gasperi nell'immediato dopoguerra - racconta il ministro - decise uno stanziamento straordinario per far ricostruire la Scala di Milano. All'epoca molta gente non aveva la casa, molti edifici erano stati bombardati e ci furono critiche alla scelta di De Gasperi di ricostruire la Scala mentre c'erano tanti che vivevano nelle baracche. De Gasperi rispose che bisognava far rinascere il Paese, e che si doveva cominciare dai simboli della cultura. Far rinascere le province di Bergamo e Brescia rispetto alla tragica scia di lutti che ci sono stati significa quindi ripartire dalla cultura, che può essere uno strumento di resilienza e di ripartenza».

In questo senso Procida fa testo. Tanti i segni più alla fine di quest'anno, a partire dal record di presenze sull'isola: seicentomila in un anno. «Speriamo che vada bene anche per noi - l'auspicio del sindaco di Bergamo Giorgio Gori -. Leggevo i dati sulle presenze turistiche a Procida e sono molto significativi. Sono felice che per l'isola di Procida, per Napoli e la Campania sia stata una buona esperienza. Mi piace anche l'idea che ci sia un passaggio di testimone da Sud a Nord. Cominceremo questa settimana e siamo come i debuttanti che hanno un pò di tensione prima della vigilia. Abbiamo pagato un prezzo altissimo di sofferenza e vite umane e abbiamo scoperto che la chiave della cultura è una chiave che ci faceva rinascere». Gli fa eco il sindaco di Brescia Emilio Del Bono: «Brescia e Bergamo sono due città manifatturiere, operose e sicuramente l'anno da Capitali della Cultura sarà l'occasione per scoprire la bellezza di queste terre. Siamo emozionati e convinti che sarà un successo». Procida, intanto, tira le somme di un bilancio estremamente positivo. Come rimarca il governatore campano De Luca: «Rimane innanzitutto una grande proiezione mondiale di Procida, della Campania, di Napoli, dell'Italia. Alla fine Procida e la Campania sono riuscite ad essere l'immagine dell'Italia nel mondo». Soddisfatto anche il sindaco di Napoli e metropolitano Gaetano Manfredi: «Il bilancio è molto positivo, è stato un anno importante con la cultura al centro. Se a Napoli sono arrivati milioni di turisti quest'anno è anche grazie al contributo dato da Procida».

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