Brusciano si ritrova per la Festa dei Gigli: «Basta violenze, ripartiamo da fede e bellezza»

Brusciano si ritrova per la Festa dei Gigli: «Basta violenze, ripartiamo da fede e bellezza»
di Anita Capasso
Martedì 20 Agosto 2019, 12:00
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Entra nel vivo la 144esima edizione festa dei gigli di Brusciano dedicata a Sant'Antonio da Padova. Domenica grande ballata degli obelischi e per tutta la settimana laboratori didattici, carri allegorici e sfilata delle fanfare. Temi di quest'anno sono la sicurezza e la legalità contro la violenza e le stese che nei mesi scorsi hanno seminato il terrore nelle strade cittadine. Una faida sanguinaria per il controllo delle piazze dello spaccio che ha visto cadere sotto il fuoco dei proiettili un innocente fioraio, Fortunato De Longis, morto in ospedale dopo un mese di agonia. Brusciano non ci sta. Punta sulla pace e le nuove generazioni per elevare il livello culturale dell'evento, che negli ultimi anni ha perso di tono creando distacco nella comunità locale. Si punta sull'armonia e la bellezza, recuperando il valore cristiano della festa.
 
Si parte con laboratori ludici ed educazione «di strada» per rendere vive le strade e le piazze, isolando la criminalità. Insieme associazioni, amministrazione comunale e Chiesa. «La festa è in una fase di coma vigile afferma don Salvatore Purcaro, tra i più attivi organizzatori - la devozione ha fatto spazio alla competizione che genera aggressività e litigiosità. Emergono stati animaleschi assurdi: non si possono certo tollerare canzoni che sono parodie sulle figure istituzionali ed ecclesiastiche o che inneggiano alla razza ariana. Recuperiamo la fede ricalcando le orme di Sant'Antonio da Padova». Giuseppe Montanile, nella duplice veste di sindaco e responsabile della sicurezza, afferma che «si sta lavorando per garantire un paese sicuro, decoroso, pulito e pronto ad accogliere gli appassionati della festa che accorreranno dalla regione, dall'Italia e dall'estero». È stato varato un piano di sicurezza in sinergia con la prefettura, vigili urbani, polizia, carabinieri e protezione civile. Rinforzi arriveranno dal comando di polizia municipale di Marigliano, attraverso il comandante Emiliano Nacar.

Ma l'attesa è «inquinata» dalla polemica sull'ordinanza varata il 3 agosto dal Comune che ha imposto «ai proprietari dei fabbricati degradati prospicienti le strade interessate dalla processione dei Gigli» la messa in sicurezza. Nell'occhio del ciclone dell'ufficio tecnico ci sono gli immobili che presentano lesioni ai balconi, agli intonaci, ai cornicioni con il rischio di cadute di calcinacci durante la processione. «Tutto ciò non è conciliabile protestano i cittadini - con la brevità del tempo che ci separa dall'inizio della festa». I residenti interessati al provvedimento ci vanno giù duro: «I bruscianesi in vacanza neanche sono al corrente di questo provvedimento, devono fare i salti mortali? Devono ritornare a casa e mettersi alla ricerca di un imprenditore edile e di un tecnico abilitato disponibile a lavorare in questi giorni?» I proprietari, infatti, sono tenuti a presentare apposita certificazione dell'avvenuta messa in sicurezza agli uffici preposti. Sul piede di guerra l'opposizione capitanata da Carmine Antonio Esposito: «Perché l'ordinanza è stata emanata alla vigilia della festa e non con qualche mese di anticipo? C'è il rischio che al rientro delle vacanze gli ignari inadempienti incorreranno in denunce penali». Pronta la replica del primo cittadino Giuseppe Montanile: «L'ufficio urbanistica ha ritenuto opportuno varare questo provvedimento a tutela della pubblica e privata incolumità nell'interesse degli stessi proprietari».

Nel pomeriggio di oggi si terrà la processione religiosa con Sant'Antonio portata a spalla in nome della non violenza. Si fa leva sulla collaborazione delle paranze. Ai nastri di partenza ci saranno i gigli Ortolano, Croce, Lavoratori, Gioventù e Passo Veloce. Il nuovo presidente dell'Ente Festa, Pasquale Vaia, intende fare largo al binomio cultura e fede in onore del miracolo che il 13 giugno del 1875 avvenne in vico Tra Santi, attuale via Cavalcanti, dove una popolana ottenne la guarigione del figlio morente.
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