Camorra, una pianta per ricordare Attiliò Romanò 15 anni dopo: «Trasmetteremo i suoi valori ai giovani»

Camorra, una pianta per ricordare Attiliò Romanò 15 anni dopo: «Trasmetteremo i suoi valori ai giovani»
Martedì 4 Febbraio 2020, 14:26 - Ultimo agg. 17:43
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Delle piantine simbolo di rinascita da oggi cresceranno nelle aiuole dell'istituto Attilio Romanò. Così la comunità scolastica ha voluto ricordare Attilio Romanò, vittima innocente, ucciso il 24 gennaio 2005 dalla camorra a soli 29 anni. Una manifestazione in una scuola che porta il suo nome e che oggi ha visto la partecipazione della vedova, Natalia Aprile, della mamma Rita e della sorella Maria. Con loro la preside dell'Istituto, Anna Di Paola, i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco Luigi de Magistris, e il procuratore generale della Corte d'Appello di Napoli, Luigi Riello.

«Oggi è un momento importante non solo perché ricordiamo Attilio - ha detto Natalia, rimasta vedova dopo appena 4 mesi di matrimonio - ma perché attraverso la memoria e la sua storia di persona semplice vogliamo trasmettere i suoi valori ai giovani nel tentativo di mostrare loro la strada giusta da percorrere. Stanotte l'ho sognato - ha confidato con commozione - e oggi l'ho portato qui con me per tutti voi».



Tema su cui gli studenti hanno lavorato per arrivare a questa giornata è stato il significato della parola rispetto che - come ha sottolineato la sorella di Attilio, Maria - «dalle nostre parti viene un pò frainteso dandogli l'accezione del dover ossequiare qualcuno per paura e timore. Oggi invece noi testimoniamo il rispetto vero che è quello messo in pratica da chi si interessa degli altri, da chi vive la vita in modo semplice rispettando le regole di convivenza, rispettando i valori umani e le differenze. Attilio continua a vivere grazie a voi e continua a unire tutti».

Dal sindaco de Magistris l'invito ai ragazzi «a non rinunciare mai alla propria opinione. Bisogna rispettare il pensiero altrui ma se siete convinti delle vostre idee dovete difenderle. Io vi auguro - ha concluso - di raggiungere la libertà che significa ribellarsi senza violenza alle ingiustizie. Voglio essere un sindaco che vi istiga alla ribellione civile e a scegliere sebbene viviamo in un territorio dove scegliere non è facile ma se lo farete vedrete che camminerete sulla strada giusta che forse vi farà avere meno soldi dei camorristi ma vi farà ottenere il rispetto e l'amore della gente». Al termine della manifestazione, la Fanfara dei Carabinieri ha eseguito alcuni brani.
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