Riaprono le Catacombe di San Gennaro, l'appello di don Loffredo: «Solo uniti ci salviamo»

Riaprono le Catacombe di San Gennaro, l'appello di don Loffredo: «Solo uniti ci salviamo»
di Giuliana Covella
Mercoledì 8 Luglio 2020, 09:00 - Ultimo agg. 13:06
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«Ieri sera abbiamo chiesto un altro miracolo al nostro San Vincenzo: quello di continuare a farci essere uniti per il bene della comunità, perché come ha detto il Papa nessuno di noi si salva da solo. Il cambiamento avvenuto alla Sanità è frutto di una rete che auspichiamo possa essere modello per altre città». Padre Antonio Loffredo, parroco della basilica di Santa Maria della Sanità e direttore delle Catacombe di Napoli, è raggiante a poche ore dalla riapertura serale delle Catacombe di San Gennaro, un sito che «nel 2019 ha registrato l'accesso di 160mila visitatori rispetto ai 5mila di dieci anni prima (e un inizio 2020 con più 21% prima della pandemia)», come ricorda Vincenzo Porzio, socio della cooperativa La Paranza che gestisce le cave. Un ritorno post Covid alla grande che ha visto arrivare nelle cavità tufacee di Capodimonte imprenditori, istituzioni e rappresentanti del mondo dell'arte e della cultura.
 

 

Passata la fase di emergenza Coronavirus le Catacombe di San Gennaro hanno riaperto le loro porte alla città anche con gli eventi serali. Il debutto è avvenuto ieri con lo spettacolo Voci e Note dal Rione Sanità promosso dalla Fondazione di Comunità San Gennaro e dalla cooperativa La Paranza, in collaborazione con la Kalòs e il Gruppo Industriale Tecno e tratto dal libro Vico Esclamativo di Chiara Nocchetti che raccoglie 24 storie di riscatto dei ragazzi del Rione Sanità. Ad accompagnare in scena gli attori Miryam Cuomo e Giuseppe D'Ambrosio sullo sfondo dei chiaroscuri ideati da Francesco Pezone, Antonio e Giovanni Varricchio, il mandolino di Paolo Fagnoni, le chitarre di Giacomo Napolano e Carlo Palmiero, le percussioni di Mario Fagnoni. «Ieri era il primo martedì di luglio, giorno in cui secondo la tradizione San Vincenzo fa il miracolo - ha spiegato padre Antonio - Noi gli abbiamo chiesto il nostro miracolo cioè di rimanere coesi in rete, come è stato in tutti questi anni per il cambiamento della Sanità, reso possibile grazie a visionari come Sylvain Bellenger e Paolo Giulierini, direttori dei due musei che sono idealmente le braccia del rione». Ma sarà possibile estendere il modello Sanità ad altri quartieri di Napoli e ad altre città? «Certo, continuando a creare infrastrutture, come l'ascensore che collegherà le Catacombe di San Gennaro alla Sanità».
 

Alla riapertura serale delle Catacombe sono intervenuti diversi partner del progetto, come Giovanni Lombardi, presidente e fondatore del Gruppo Tecno: «Nostra intenzione, grazie alla tecnologia, è avviare e sostenere il progetto la Collina dell'Arte, condiviso tra Museo Archeologico Nazionale, Catacombe e Museo e Bosco di Capodimonte, unendo così la tradizione artistica all'innovazione». Tanti i progetti in cantiere annunciati da Lombardi: «A settembre inizieranno i primi corsi della Apple Foundation, creata e finanziata dalla Tecno e dedicati ai giovani del Rione Sanità. Per questo creeremo un board completo costituito da imprenditori che si impegneranno ad affiancare questo nuovo polo culturale della città di Napoli». Durante la serata per gli ospiti un momento di degustazione con prodotti tipici della tradizione (offerti da Pizzeria Starita a Materdei, Pasticceria Mele di Frattamaggiore e Gelateria La Scimmietta di Antonio Giglio) con successiva visita guidata. A seguire lo spettacolo teatrale che è stato rappresentato all'interno della Basilica di San Gennaro Extra Moenia e presentato con un breve speech a cui hanno preso parte padre Antonio Loffredo, Giovanni Lombardi, della Tecno e Attilio Varricchio, appassionato Ambasciatore delle Catacombe.
Le conclusioni dell'evento sono state affidate a Giuliano Volpe, consigliere del ministro dei beni culturali Dario Franceschini.

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