La Certosa di Capri negata ai capresi, l'ira del Comune: «Stravolto il protocollo d'impresa»

La Certosa di Capri negata ai capresi, l'ira del Comune: «Stravolto il protocollo d'impresa»
di Anna Maria Boniello
Giovedì 11 Luglio 2019, 07:00
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Scoppia a Capri, come un temporale estivo, il caso Certosa. L'annullamento dei saggi di fine anno della scuola di danza e la richiesta di far pagare i biglietti ai capresi residenti, bambini compresi, hanno alzato una polemica che monta sino a lambire i palazzi della Soprintendenza a Napoli.
 
A sollevare il caso è stata una dura nota dell'Unione consumatori di Capri che è stata inviata al ministero dei Beni culturali, alla direzione del Polo museale, al nucleo di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri e al sindaco Marino Lembo. La nota, peraltro, tira in causa anche e soprattutto le condizioni di degrado della certosa per la presenza di tubi innocenti, scatoloni e vari attrezzi che hanno reso di fatto inagibile la certosa. Condizioni di degrado che gli organizzatori del saggio fanno risalire all'evento «Bulgari» dell'11 giugno scorso. Sta di fatto che i piccoli ballerini della scuola danza saranno costretti a esibirsi, oggi e domani, in piazza San Nicola, ad Anacapri. Uno smacco per Capri. «Dobbiamo riscontrare - è l'accusa dei consumatori - che non solo la certosa versa in condizioni di degrado ma è anche inutilizzabile».

In realtà, Bulgari avrebbe dovuto consegnare la certosa il 20 luglio, dunque in una data successiva ai giorni del saggio. Tant'è che, rivela Maria Pia Mauro, direttrice della scuola «L'isola danza» che quest'anno avrebbe celebrato il ventennale della manifestazione, «ci eravamo accordati per anticipare» la consegna così da «poter svolgere il saggio nelle date fissate chiedendo il nulla osta allo stesso Bulgari». E invece è arrivata la decisione di annullare l'evento «perché i luoghi non erano sicuri e idonei». Inoltre, ad alimentare il malessere degli organizzatori del saggio c'era stata anche la richiesta di far pagare anche i bambini, a fronte delle condizioni di degrado del complesso monumentale.

L'onda lunga della polemica è arrivata anche al Comune, che con il Polo museale stava definendo un protocollo di intesa per organizzare nei chiostri della certosa eventi artistici di alto livello (in passato si sono esibiti Pino Daniele, Claudio Baglioni, Gianna Nannini, Carla Fracci, Roberto Bolle, Peppino di Capri; e ogni anno si tiene il prestigioso premio Capri danza che ha visto esibirsi artisti del calibro di Vladimir Vasiliev). «Il caso non può passare sotto silenzio sbotta il sindaco Marino Lembo anche perché la bozza di rinnovo del protocollo di intesa era stata completamente stravolta rispetto a quanto stabilito in una riunione precedente con il direttore pro tempore della Certosa». In particolare, secondo il sindaco nel protocollo sarebbe stato unilateralmente previsto che anche i residenti debbano pagare il biglietto per gli eventi anche se organizzati dal Comune a ingresso libero. Il Comune, tra l'altro, aveva dato la disponibilità per un finanziamento di 50mila euro per interventi di miglioramenti. «Ma oggi dobbiamo prendere atto aggiunge Lembo - che la Certosa di Capri va bene solo per eventi milionari dove nessun biglietto viene chiesto agli ospiti, così come accaduto a quello di Bulgari che all'interno del chiostro ha tenuto addirittura una cena di gala per ospiti-clienti privilegiati mentre ai capresi viene negato il sito e chiesta la bigliettazione per l'accesso». Oggi, Lembo riunirà la giunta per spostare in altri siti gli eventi già previsti nella certosa e non è escluso che possa decidere di ritirare la firma dal protocollo.
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