La famiglia Colonnese torna in libreria: gli eredi si riprendono San Pietro a Majella

La famiglia Colonnese torna in libreria: gli eredi si riprendono San Pietro a Majella
di Ugo Cundari
Domenica 20 Maggio 2018, 13:51
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Eddy Colonnese non ci sta. Ai primi di aprile il commercialista Alfredo Mazzei, da un anno e mezzo amministratore della società Colonnese and Friends, ha preso nelle sue mani la gestione delle tre librerie Colonnese e dell'omonima casa editrice. Nella sede di via san Biagio ha continuato a lavorare la moglie Chiara Parlato, nella storica sede di san Pietro a Majella ha iniziato a lavorare la figlia Francesca insieme a un giovane collaboratore, ai comandi della casa editrice si sono messi Alfredo Mazzei e due redattori. In poche settimane, dopo trent'anni di lavoro nella libreria e cinquanta nella casa editrice, i Colonnese sono usciti fuori da ogni attività legata al nome della loro famiglia. Dalla sera alla mattina, hanno preso i documenti e le carte personali, e sono andati via. Una uscita decisa anche se le quote della Colonnese and Friends rimangono ancora per il 50% di Mazzei e l'altro 50% della famiglia Colonnese, nelle persone di Eddy, di Vladimiro e della madre Maria, moglie di Gaetano scomparso nel 2004. Eddy Colonnese non ci sta e, anche tramite i suoi legali, annuncia battaglia. Alla base della separazione, divergenze strategiche e incomprensioni personali, benché i due si conoscano da oltre quaranta anni.

Il primo luglio scadrà il contratto d'affitto alla Colonnese and Friends della libreria storica, «e torneremo noi ad aprire la saracinesca, gestire gli ordini, accogliere i clienti» dice Eddy. Stesso discorso vale per il più recente bookshop di Caserta. «Riporteremo a san Pietro a Majella e a Caserta l'esperienza e la passione che da sempre hanno accompagnato la nostra attività». Rimarrà ancora nella gestione della famiglia Mazzei il punto vendita di san Biagio dei Librai, inaugurato neanche due anni fa. Non sarà risolto a breve neanche il nodo del marchio editoriale, stimato inizialmente in 15.000 euro, e della sede della casa editrice, di fronte la storica libreria. I programmi annunciati a «Il Mattino» da Alfredo Mazzei rimangono in piedi, ma chi curerà il catalogo e le ristampe nei prossimi anni? Chi si farà carico di riallacciare i rapporti con i fornitori perché c'è una nuova gestione o perché è tornata la vecchia? Una delle incomprensioni tra Mazzei e Colonnese è stata la partecipazione al prossimo Salone del libro di Napoli, in programma tra meno di una settimana. Mazzei ha dichiarato che lui ci teneva a portare la casa editrice lì con un doppio stand, al contrario del suo socio. «Sono contento che ci sarà il Salone di Napoli, da editore non posso non essere entusiasta. Ribadisco, sono stato contrario alla partecipazione nei termini stabiliti, ma non alla nostra presenza in assoluto, anzi nel 2012 progettai un evento del genere con Diego Guida» dice Colonnese. E aggiunge: «Io ci sarò al Salone, sarò presente anche all'inaugurazione, perché è un'occasione davvero importante per il rilancio culturale di Napoli capitale della cultura e della lettura. E poi, perché nasconderlo, rimango io il vero editore Colonnese, i cinquecento libri pubblicati finora in cinquantatré anni della casa editrice, quattrocento li ha editati mio padre e cento io».

Tra Mazzei e Colonnese i rapporti non si sono incrinati solo per lievi diverse strategiche. In una nota l'avvocato penalista Domenico Ciruzzi e i civilisti Massimo Di Lauro e Marcello Penta, premettendo che si tratta di «una breve ma davvero infelice vicenda societaria», sottolineano che «la famiglia Colonnese, a causa delle note indagini giudiziarie che vedono coinvolto Alfredo Mazzei, ha deciso di porre fine ad ogni sodalizio commerciale con i coniugi Mazzei». Le vicende alle quali si riferiscono gli avvocati sono il coinvolgimento di Alfredo Mazzei nella vicenda Consip, in quanto persona informata dei fatti, e l'indagine nei suoi confronti per concorso in corruzione in atti giudiziari. Indagine nella quale Mazzei si è sempre dichiarato innocente.

Alfredo Mazzei è stato testimone di nozze di Eddy: secondo lui la vicenda si potrebbe anche chiudere, come tanti matrimoni infelici, con il divorzio o almeno una separazione consensuale.
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