Controluce, conversazioni tra Herling e Marrone: venerdì 20 maggio la presentazione del libro a Napoli

Controluce, conversazioni tra Herling e Marrone: venerdì 20 maggio la presentazione del libro a Napoli
Mercoledì 18 Maggio 2022, 13:57
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«I russi sono un popolo di giocatori di scacchi, non fanno mai cose avventate», diceva nel 1992 Gustaw Herling, il grande scrittore polacco-napoletano scomparso nel 2000. «Sono passati circa sei mesi prima della decisione d’invadere la Cecoslovacchia nel 1968». E parlando di George Orwell e de "La fattoria degli animali", invitava a leggerlo come «un libro sempre attuale, non un apologo sul passato ma la messa in guardia da una tentazione totalitaria ancora esistente». Parole che suonano singolarmente attuali oggi, pronunciate nel corso di quattordici conversazioni tenute con Titti Marrone, apparse sul Mattino, raccolte in un volume del 1995 pubblicato da Pironti, che ora torna in una nuova edizione ampliata e il titolo “Controluce” da Marotta&Cafiero.

Il libro sarà presentato a Napoli venerdì 20 maggio, alle 18, nella piazzetta Aldo Masullo antistante la libreria Iocisto da Paolo Macry, Marta Herling, Andrea de Carlo, che affiancheranno Titti Marrone.

"Controluce" è un dialogo sul post comunismo forgiato da racconti, fatti, aneddoti insoliti, ricordi intrappolati dietro la cortina di ferro. Una nuova edizione, ampliata, rivista che si arricchisce di un’saggio introduttivo di Titti Marrone e un'appendice dedicata a Napoli, seconda patria dello scrittore polacco scomparso nel 2000 proprio nella città che lo aveva adottato. Gustaw Herling e Titti Marrone dipingono ritratti di grandi scrittori europei che hanno vissuto i totalitarismi del Novecento: da Primo Levi a Ignazio Silone, fino alla Russia sovietica di Alexandr Solženicyn e Marina Cvetaeva. Controluce ci porta nelle prigioni di Šalamov e Gor'kij. In queste pagine trova spazio il rapporto di Herling con Napoli e con Benedetto Croce. Controluce è un inno alla libertà d'espressione. Nella sua prefazione, Marrone descrive Herling come «una persona dalla vita complessa, segnata fortemente dal reclusione nel Gulag sovietico sul Mar Bianco e dall'ostracismo intellettuale di cui le sue opere erano state fatte oggetto, eppure - continua la giornalista - capace di riflessioni assolutamente libere da pregiudizi, prive di qualsivoglia rancore, con un'assoluta, totale inclinazione naturale per quella 'religione della libertà' teorizzata da Benedetto Croce e venne vissuta da Herling come dimensione interiore militante». «Con questo libro torniamo ad affrontare un tema a noi caro: quello dei totalitarismi e della libertà di espressione», dice il direttore editoriale della Marotta&Cafiero, Rosario Esposito La Rossa.
   

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