Coprifuoco a Napoli, il teatro Augusteo non riapre: «Impossibile solo con 200 posti»

Coprifuoco a Napoli, il teatro Augusteo non riapre: «Impossibile solo con 200 posti»
di Stefano Prestisimone
Giovedì 22 Ottobre 2020, 12:00
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Big Ben ha detto stop. Il coprifuoco dalle 23 di domani con l'interruzione di tutte le attività appare per i teatri e i cinema campani come l'ennesimo colpo da ko. Già devastati dal Covid-19, hanno timidamente provato a riemergere. E ora la chiusura anticipata. L'Agis, presieduta da Luigi Grispello, è coinvolta a 360° visto che si occupa di teatri e cinema. «Quest'ultimo provvedimento incide ancor di più sulla vita delle nostre sale, i cinema in effetti avevano già rinunciato quasi tutti all'ultimo spettacolo vista la penuria di spettatori, ma i teatri che pensavano ora di ripartire con la stagione 2020-2021 saranno pesantemente penalizzati. E, sono sincero, temo una chiusura generale vista la situazione già difficilissima», rivela Grispello. 

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C'è chi è un po' meno penalizzato come il San Carlo, che si era già preparato ad annunciare - lo farà domani con una conferenza stampa - una stagione d'emergenza, con i suoi 1.500 posti ridotti a 500 circa, con il plexiglass a separare le postazioni in platea e le prime esperienze di questa settimana che dicono che molti di quelli che pure acquistano il biglietto, tra i 100 e gli 80 euro, finiscono poi - per paura? - con il non usarlo, lasciando vuoti i posti comprati. Come spiega Manuela Spedaliere, direttrice generale: «Dovremo rimodulare qualcosa, magari anticipando di una mezz'oretta lo spettacolo delle 20, soprattutto per chi viene dalla provincia o dalla periferia Napoli e che dopo deve poter tornare a casa. Ma direi che in linea di massima riusciremo a non pagare troppo dazio». «Se tutto sarà confermato, se non ci saranno ulteriori novità, anticiperemo lo spettacolo dalle 21 alle 20, mentre ovviamente per la pomeridiana non ci saranno problemi», commenta Mimmo Basso, direttore operativo dello Stabile: «Gli spettacoli sono tutti senza intervallo proprio per l'impossibilità di tenere aperto il bar e la durata dunque è un po' più contenuta in generale». C'è anche chi non prevede di aprire, e ora ancor di più dopo la decisione del coprifuoco delle 23, come l'Augusteo. «Per noi è impossibile aprire con 200 posti, siamo un teatro che vive solo di sbigliettamento al contrario di altri», sottolinea il patron Peppe Caccavale: «Pensavamo di ricominciare a fine novembre con i recuperi della scorsa stagione, facendo spettacolo doppio tutti i giorni. Ma ora con lo stop alle 23 diventa impossibile e quindi resteremo chiusi in attesa di tempi migliori». Il Diana spera di ammortizzare il problema: «Per ora abbiamo solo i concerti, che finiscono alle 20,30. Il cartellone lo abbiamo posticipato da dicembre a fine gennaio, sperando di poter aumentare il numero di spettatori rispetto ai 200 attuali. Faremo solo una piccola programmazione, che partirà a metà novembre con Di Leva e Pantaleo». «Noi ci saremo lo stesso, varieremo gli orari e speriamo che non vengano meno le compagnie e gli spettatori», osserva Lara Sansone del Sannazaro. «Come già fatto per le misure anticontagio, ci muoveremo riprogrammando gli orari degli spettacoli», spiega Alfredo Balsamo del Teatro Pubblico Campano e del Nuovo. «Una ulteriore mazzata che rischia di annullare tutti i sacrifici fatti per l'intera prossima stagione» dice Gaetano Liguori del Totò. «Noi - spiega Pino Oliva, patron del teatro Troisi - anticiperemo gli spettacoli alle 20 e non faremo intervallo».

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