L’Orientale ha sempre rappresentato la base scientifica più importante per la Missione Archeologica Italiana in Afghanistan dell’ISMEO (Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente), che opera nel paese dal 1957. L’Orientale è presente storicamente da molti anni con le sue attività sul territorio afghano e per la natura dei suoi studi ha da sempre una sensibilità particolare e unica per le vicende che toccano il cuore della regione asiatica.
Benché le ricerche sul terreno siano ferme, l’attività scientifica su documentazione e reperti archeologici afghani continua a distanza. «Studiare e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale afghano è un modo per difenderlo» dice il Rettore Roberto Tottoli. «Il nostro lavoro, portato avanti pur tra mille difficoltà con i nostri colleghi afghani, sia gli archeologi dell’Istituto di archeologia afghano sia i restauratori e funzionari del Museo Nazionale di Kabul, non si ferma. Lo scopo è creare una consapevolezza sempre maggiore del valore del patrimonio culturale afghano, perché così sia meno esposto alla distruzione.
L’Orientale attiverà ogni forma di agevolazione per gli studenti afghani che si iscriveranno a propri corsi, con esenzioni e supporto accompagnati dalla necessaria discrezione data la delicatezza della situazione. In media ogni anno L’Orientale ha avuto iscritti cinque studenti afghani con lo status di rifugiato politico. Ad oggi è iscritto uno studente afghano, precisamente segue i corsi del Dipartimento di Scienze umane e sociali.
Per quanto riguarda ricercatori e docenti, L’Orientale valuterà i profili di colleghi e giovani studiosi afghani che abbiano necessità di svolgere periodi di ricerca e residenza al di fuori del proprio paese, l’Afghanistan, privilegiando coloro che hanno collaborato a iniziative precedenti o in essere dell’Orientale con borse di studio o posizione di Visiting che saranno stabilite in base a casi concreti.