De Giovanni & Bonelli: i Bastardi di Pizzofalcone, atto secondo

De Giovanni & Bonelli: i Bastardi di Pizzofalcone, atto secondo
di Erminia Pellecchia
Lunedì 16 Novembre 2020, 16:06 - Ultimo agg. 16:19
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Un bambino rapito durante una gita scolastica al Museo archeologico di Napoli. Parte da qui la nuova indagine dell'ispettore Giuseppe Lojacono e della sua squadra squinternata, protagonisti del secondo graphic novel loro dedicato dalla Bonelli. Già, dopo il successo del primo volume - è piaciuta molto la rappresentazione zoomorfa dei personaggi associata ai loro caratteri - la casa editrice milanese prosegue la traduzione a fumetti della saga dei Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio de Giovanni. Il 26 novembre, infatti, arriva in libreria e fumetteria «I Bastardi di Pizzofalcone. Buio», anticipato dal trailer mozzafiato di Alex Dante (). Su soggetto di de Giovanni, il libro (144 pagine, 21 euro) è sceneggiato da Claudio Falco e Paolo Terracciano; per le tavole ritroviamo la brava Fabiana Fiengo che firma anche la copertina e che, in appendice, si racconta a Luca Crovi, curatore della serie realizzata in coordinamento con la Scuola italiana di Comix. 

«Buio - spiega lo scrittore napoletano - è la storia della sparizione di Edoardo Borrelli, figlio di due genitori legati a una famiglia ricchissima.

Da tempo separati, la scomparsa li mette in crisi, costringendoli a confrontarsi con la propria paternità e maternità. La ricerca del bimbo diventerà, quindi, un viaggio doloroso lungo i sentieri di un sentimento bellissimo ma molto faticoso da vivere». Fiengo, col suo tratto morbido, sospeso tra il realistico e l'immaginifico, si è meravigliosamente calata nelle atmosfere di questo noir psicologico dal finale assolutamente spiazzante. «Ho provato empatia per il piccolo Dodo – confessa – e ho cercato di dare forma ai suoi stati d’animo altalenanti tra la paura, l’incertezza e la speranza, che risulta essere proprio il sentimento più angosciante». L'ambientazione dei Bastardi a nuvole e strisce è la Napoli contemporanea, non una città da cartolina ma nemmeno gomorriana; piuttosto una metropoli viva e ricca di sfaccettature e di contrasti. Così accanto al dobermann Lojacono e al suo team canino, si mescolano ai felini che danno il volto ai personaggi principali, comparse e figuranti «senza limitazioni di razze e specie - sottolinea Fiengo - in sintonia con il carattere multietnico che sta assumendo la nostra società». Tutto ciò crea una forte immedesimazione con i lettori ed è sicuramente l'altra chiave del successo di questa opera a fumetti che si insinua perfettamente tra i romanzi di de Giovanni e la serie tv ad essi ispirata.

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