De Giovanni, un nuovo personaggio femminile nella serie dei Bastardi di Pizzofalcone

De Giovanni, un nuovo personaggio femminile nella serie dei Bastardi di Pizzofalcone
Giovedì 4 Novembre 2021, 21:33 - Ultimo agg. 22:12
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La terza serie si è chiusa con un finale che ha rimescolato le carte e con una scena che ha mozzato il fiato ai telespettatori: l'ispettore Lojacono, interpretato da Alessandro Gassmann, probabilmente rapito e in evidente pericolo di vita. 'I Bastardi di Pizzofalcone' hanno sempre battuto la concorrenza raggiungendo in media oltre il 20% di share. E anche l'ultima puntata, andata in onda il 25 ottobre, ha vinto la sfida dell'auditel con 4.461.000 telespettatori e il 20,96% di share.

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La strada appare spianata insomma anche per la prossima serie.«Va detto anzitutto - dice lo scrittore Maurizio de Giovanni - che l'idea sarebbe quello di continuare anche in virtù del lusinghiero successo». Continuare nel segno delle novità da introdurre in un'architettura narrativa ben collaudata. È in cantiere, infatti, l'ingresso di un nuovo personaggio femminile. «La figura di Lojacono, centrale nella fiction molto più di quanto lo sia nei romanzi, porta a un'evoluzione importante del racconto. Lo abbiamo lasciato in pericolo di vita e nel contempo le due donne della sua vita, Letizia e Laura Piras, sono andate via nell'ultima puntata.

Credo che la nuova serie si muoverà in questa prospettiva: capire cosa è successo a Lojacono e quale sarà il suo futuro sentimentale». Proprio per questo «nella prossima serie avremo un nuovo personaggio femminile molto importante non necessariamente legato all'attività giudiziaria, quindi non necessariamente un nuovo magistrato o un nuovo poliziotto. Sarà un personaggio esterno» che dovrebbe essere un interesse sentimentale per Lojacono.

Ma anche qui tutto è ancora da scrivere. Non è detto che il personaggio del magistrato Laura Piras, cui dà il volto Carolina Crescentini, esca definitivamente di scena. «Non è detto che scompaia senza lasciare traccia», avverte lo scrittore. Anche le vicende private degli altri personaggi, che si affiancano all'intreccio crime, subiranno un'evoluzione. «A uno dei poliziotti della squadra, Romano, - è stata tolta la bambina adottiva ed è stato lasciato dalla moglie. E poi ci sono le due ragazze che si sono sposate: sappiamo bene che, nella società attuale, due donne che decidono di fare questo passo vanno incontro ad una problematica sociale non certo semplice».

La quarta serie dovrebbe chiudersi tra un anno, senza considerare i tempi tecnici della messa in onda. «L'arco di costruzione di una serie televisiva è biennale: bisogna scriverla, girarla e montarla. Tutte e tre le fasi - ricorda lo scrittore Maurizio de Giovanni - richiedono tre o quattro mesi l'una. Quindi il prodotto potrebbe essere disponibile tra un anno più o meno. Poi naturalmente andrà in programmazione e bisognerà capire quando la Rai lo lancerà. Comunque a me piace molto che ci sia quest'attesa».

De Giovanni parla del successo dei suoi "Bastardi", che hanno sempre sbaragliato la concorrenza: «Abbiamo avuto - sottolinea - un bel riconoscimento da parte del pubblico con uno share alto. D'altra parte, i Bastardi sono stati sempre collocati dalla Rai contro l'ammiraglia della concorrenza, il 'Grande Fratello Vip', un programma che convoglia molto pubblico. E quindi poter vincere tutte le serate, sei su sei, ha certificato l'affetto nei confronti di questo prodotto».

Un consenso di pubblico, che supera i confini della sfera televisiva. Anche il suo ultimo libro 'Angeli per i Bastardi di Pizzofalcone', sugli scaffali da pochi giorni, incontra il favore dei lettori. Il romanzo «uscito la settimana scorsa è primo assoluto nelle classifiche. Cosa non banale nel momento in cui c'è la Rowling in libreria con il nuovo romanzo, attesissimo da molti anni, e anche la nuova opera di Sveva Casati Modigliani, un'autrice molto amata dai lettori. Avere il libro in testa, primo assoluto nella classifica, è una cosa che mi rende molto felice tanto più che la narrazione attraverso i romanzi è diversa da quella televisiva», conclude de Giovanni.

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