Napoli, il francobollo commmemorativo nella casa natale di Enrico Caruso

Napoli, il francobollo commmemorativo nella casa natale di Enrico Caruso
di Valentina Bonavolontà
Sabato 30 Ottobre 2021, 18:32 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 09:26
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Poste Italiane insieme alla Casa Museo Enrico Caruso ha deciso di emettere un francobollo dedicato al tenore Enrico Caruso per dare ulteriore risalto e valore al grande tenore ed a Napoli, sua città natale.

In occasione dell’emissione oggi, presso la Casa Museo Enrico Caruso in via Santi Giovanni e Paolo è stato presentato il folder contenente il francobollo commemorativo realizzato in occasione del centenario della morte del grande tenore napoletano e si è avuta l’opportunità di ricevere l’annullo del francobollo con il timbro dedicato recante l’immagine del logo della Casa Museo Enrico Caruso di Napoli disegnato dal M° Riccardo Zagaria.

La casa-museo è tutta opera dei privati, finanziata e realizzata dal commerciante Lello Reale (proprietario dell'appartamento) con il direttore Gaetano Bonelli e il direttore artistico Armando Jossa. Oltre cento i cimeli esposti, molti provenienti dall'Enrico Caruso Museo di New York di Aldo Mancusi e dalla collezione dello storico carusiano Guido D'Onofrio, nonché dalla collezione di Luciano Pituello, profondo studioso carusiano.

Al centro della sala, un grammofono d'epoca per ascoltare la voce immortale di Caruso.

Alle pareti, ritratti, lettere, dischi originali e un'ampia sezione di caricature disegnate dal tenore. Esposti anche memorabilia come il suo bastone da passeggio.

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«Mi accorgo e scopro in questa struttura quanto sia un’artista a tutto tondo il nostro tenore, disegnatore, scultore, musicista e soprattutto un uomo amato dal suo popolo». – commenta la Vicesindaca di Napoli Mia Filippone.

La casa di via Santi Giovanni e Paolo, come spiega Sergio Valentino,  è stata abitata fino alla morte da due donne anziane. Nel 1987 venne in visita Luciano Pavarotti. L'ex europarlamentare Franco Iacono - attuale presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario del tenore - si era fatto promotore in passato con il Comune di Napoli e la Regione Campania dell'acquisto dell'appartamento. L'iniziativa però non andò in porto.

 

«Ci sono voluti cento anni per aprire questa casa Museo e per riportare Caruso dove è nato». - racconta gaetano Bonelli. «All’inizio il quartiere era diffidente, ora il primo guardiano della casa è il popolo».

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