Napoli, Fabrizio De Andrè a Scampia: il nuovo murale di Jorit

Napoli, Fabrizio De Andrè a Scampia: il nuovo murale di Jorit
di Alessandra Martino
Lunedì 6 Giugno 2022, 14:19 - Ultimo agg. 7 Giugno, 09:25
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«Napoli è la mia patria morale. È forse l'unico posto dove potrei vivere», con queste parole d'amore Fabrizio De André descriveva il suo affetto per la città.

Legato profondamente alla sua Genova, amava molto Napoli, tanto da spingerlo spesso a cantare in lingua napoletana e a scrivere la canzone “Don Raffaè“, una chiara denuncia della critica situazione delle carceri italiane negli anni ottanta e della sottomissione dello Stato al potere delle organizzazioni malavitose.

Non ci si meraviglia dunque che il volto del cantautore oggi è il soggetto di un nuovo murale del famoso street artist Jorit su un muro di Scampia.

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L'opera, rientra nelle iniziative che fanno parte del Maggio dei Monumenti ed è stata dipinta sul muro di un edificio in via Arturo Labriola: è rappresentato nella sua caratteristica posa pensierosa e malinconica. 

«Quest'opera può essere un punto di partenza per la rivalutazione di questo territorio - spiega Jorit -.

Sono contento che le istituzioni e il Sindaco abbiano accolto questa mia idea. De André può diventare un faro di speranze e abbellire le coscienze». 

 

Prima di iniziare il dipinto lo street artist ha dichiarato di aver scritto sul muro "nei nostri quartieri tutto è rimasto come ieri" come cantava il cantautore in una sua canzone e aggiunge: «Chi più di lui poteva simboleggiare la voglia di riscatto che ha questo quartiere?». 

Questa mattina nella periferia settentrionale di Napoli il murale è stato presentato in anteprima. Per l'occasione, presente anche la cantante Dori Ghezzi, vedova di Fabrizio De Andrè, al quale è stata legata dagli anni Settanta fino alla morte del cantautore genovese, avvenuta l'11 gennaio del 1999.

«Voi lo amate tanto perché lui ha amato tanto voi. Questo muro è la prova del perché Fabrizio amava tanto questo quartiere e questa città. -dice Dori- la sua prima fidanzata era napoletana. Questa la dice lunga su quanto lui abbia vissuto questa città». 

«Con l’edizione 2022 abbiamo rinnovato la storica missione del Maggio dei Monumenti - ha spiegato in una nota il sindaco Manfredi - affiancando la creazione di nuove opere d’arte pubblica alla valorizzazione dello straordinario patrimonio monumentale esistente. Il murale di Jorit a Scampia e l’installazione di Zevs a Ponticelli testimoniano la nostra attenzione per le periferie e danno forma alla nostra visione di una città policentrica, che trova nell’arte lo strumento per ribadire la sua vocazione internazionale ed estendere a tutto il territorio la sua offerta culturale e turistica».

Fabrizio, fin da piccolo, grazie alla collezione di dischi del padre, entrò in contatto con la lingua napoletana e con le sue sonorità, tanto da preferirla a qualsiasi altra lingua mediterranea.

Della canzone napoletana classica, inoltre, apprezzava la capacità di raccontare la vita popolare tramite la poesia, cosa che fece sua e che trasferì nelle sue canzoni, ritenute, da sempre, dei veri e propri testi poetici, tanto da essere inserite nelle antologie di letteratura italiana.

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