Da Filangieri a Lennon: il sogno cosmopolita nel 50esimo anniversario di «Imagine»

Villa Pignatelli
Villa Pignatelli
di Emma Onorato
Sabato 20 Novembre 2021, 16:38 - Ultimo agg. 21 Novembre, 09:49
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«Imagine all the people living life in peace» sono solo alcune delle parole estrapolate dal testo di Imagine, uno dei brani più celebri di John Lennon che quest'anno celebra il suo 50esimo anniversario. Un ideale cosmopolita, riconducibile a tempi remoti, che trova compiuta espressione anche nelle pagine de La Scienza della Legislazione, opera dell’illuminista napoletano Gaetano Filangieri pubblicata a partire dal 1780. Tale è il tema dell'incontro organizzato a Villa Pignatelli dall'Accademia Filangieri-Della Porta, in cui sono emersi diversi profili di continuità tra Filangieri e Lennon.  

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«Tra Imagine e La scienza della legislazione intercorrono ben due secoli» rileva Amedeo Arena, docente presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II ed ideatore dell’incontro «eppure, in entrambe le opere si ritrovano, espressi in modo diverso, alcuni capisaldi del pensiero cosmopolita, quali il rifiuto dei nazionalismi, dei fanatismi religiosi, delle sperequazioni delle ricchezze.

Entrambe le opere si propongono di porre fine agli orrori dei conflitti bellici, entrambe si rivolgono non solo ai contemporanei, ma anche alle generazioni future. La somiglianza tra il verso di Lennon ‘and the world will live as one’ e l’affermazione di Filangieri ‘che tutte le nazioni si riguardino come una società unica’ sottende, in definitiva, convergenze più profonde».

«L'orgoglio è proprio quello di rivendicare a Napoli il ruolo fondamentale nella genesi di queste idee e pensieri nati nel '700, in un periodo antecedente la rivoluzione dei lumi, e che sono riusciti a diffondersi nel mondo. E singolare è il legame tra il capolavoro dell'epoca contemporanea e il pensiero nato qui a Napoli tanti secoli fa. Un pensiero che ha viaggiato molto, è arrivato a Parigi e da lì fino in America» è il commento del Presidente dell'Accademia Filangieri - Della Porta, Benedetto Migliaccio.

L'ideale cosmopolita emerge dalle pagine della Scienza della Legislazione di Filangieri, ma non solo, sembra che alcune tracce del filosofo siano riconducibili persino alla Costituzione Americana: «Benjamin Franklin ha un ruolo fondamentale, ma un ruolo importantissimo lo ha anche Filangieri - spiega Antonio Giordano, membro del Cda della National Italian American Foundation -, perché nel momento in cui si stilavano le regole della democrazia americana, dell'indipendenza e della Costituzione Americana, Franklin chiedeva consiglio proprio a Filangieri. Sarebbe bello poter accendere i riflettori anche dal lato americano e far conoscere il ruolo  importante che ha avuto questa mente napoletana», conclude. Napoli che sembra essere sempre al centro del fermento culturale, è una città che si ritrova troppo spesso in una zona di penombra: «Peccato che circoli sempre poco l'idea di questa Napoli pensatrice ed attiva - commenta Migliaccio - che ancora oggi è degnamente al centro di un panorama scientifico, non solo nazionale, ma internazionale».

Ma il sogno cosmopolita non ha solo viaggiato da un continente all'altro, è sopravvissuto nei secoli. Era il 1971 quando uscì il brano Imagine di John Lennon: «Noi eravamo ventenni, infiammati di voglia di dire e di fare - commenta Mauro Giancaspro, vicepresidente dell'Accademia Filangieri-Della Porta - Lennon predicava la pace con questa canzone e noi ci credevamo, ma proprio quell'anno gli americani entrarono nel Vietnam e a marzo del 1971 scoppiò la guerra del Bangladesh. La canzone di Lennon è una canzone laica che celebra i principi illuministi, e quindi rende di grande attualità gli insegnamenti di Filangieri», conclude.

Nel corso dell'evento, si sono avvicendati diversi interventi: Michelangelo Iossa, biografo dei Beatles e docente di musicologia presso l’Università Suor Orsola Benincasa, si è soffermato sull’origine ed il significato della canzone “Imagine”; Marco Castaldo, Consigliere delegato della società di cybersecurity Yoroi s.r.l., ha raccontato, attraverso gli occhi di suo padre Giuseppe Castaldo, l’inaugurazione del mosaico di Central Park dedicato a John Lennon donato dalla città di Napoli; Maura Striano, ordinaria di pedagogia generale presso l’Università Federico II, si è concentrata sul tema dell’istruzione, caro a Filangieri e a Lennon, e sulle iniziative di cooperazione tra Italia e Stati Uniti realizzate in tale ambito. Ha concluso l'incontro Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute presso la Temple University di Filadelfia e consigliere di amministrazione della National Italian American Foundation. Durante l’incontro sono stati eseguiti brani di John Lennon e dei Beatles a cura di Debora Adrianopoli accompagnata da Francesco Napolitano alla chitarra.

Diverse le iniziative annunciate dai relatori per dare concreta attuazione agli ideali che hanno ispirato l’incontro: il Premio “Gaetano Filangieri” per giovani giuristi, istituito dall’Accademia Filangieri-Della Porta per premiare le tesi di laurea che sappiano “proiettare nella contemporaneità” il pensiero cosmopolita del filosofo campano; incontri rivolti ai giovani nel quadro della Rete Università per la Pace, quale quello in ricordo del giornalista Pietro Greco organizzato presso l’Università Federico II lo scorso 13 aprile; una petizione affinché sia apposta una targa che ricordi le origini napoletane del mosaico “Imagine” di Central Park, «affinché il cosmopolitismo non sia più una ‘utopia’, ossia un ideale che non trova riscontro in alcun luogo, ma trovi in Napoli la sua ‘eutopia’, il suo luogo ideale» chiosa Amedeo Arena al termine dell’incontro.

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