Forio celebra Lucia De Falco, la prima donna farista nella storia d'Italia

Lucia De Falco, nel 1937 divenne la prima farista d'Italia
Lucia De Falco, nel 1937 divenne la prima farista d'Italia
di Massimo Zivelli
Lunedì 19 Marzo 2018, 12:01
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Una donna eccezionale, che nonostante l’epoca piena di pregiudizi, restata vedova e con ben sette figli da sfamare, prese il posto del marito e nel 1937 divenne la prima farista d’Italia. In sua memoria, su proposta del sindaco Francesco Del Deo, la giunta comunale di Forio ha deciso di approvare all’unanimità una delibera avente ad oggetto l’intitolazione della sala conferenze del molo borbonico alla signora Lucia Capuano, la donna del faro di Punta Imperatore e prima farista d’Italia. “L’amministrazione comunale di Forio – si legge nell’incipit della proposta di deliberazione – intende intitolare la sala conferenze sita alla radice del molo borbonico ad una donna per ricordarne sempre il genio, il coraggio, la determinazione, la forza d’animo, la generosità e lo spirito di sacrificio. Lucia Capuano, donna semplice di Forio, è esempio di tali valori. Una donna che seppe andare contro ogni barriera culturale del tempo, e diventare la prima donna farista in Italia, rompendo gli schemi di emarginazione in cui era relegata la donna dell’epoca. Lucia Capuano, ben merita il riconoscimento dell’intitolazione, atteso che il suo nome è ricordato con affetto, stima, e simpatia dagli abitanti più anziani di Forio e può essere un esempio anche per i più giovani, anche perché costituì il prodromo della valorizzazione della donna, per la sua emancipazione e verso la parità di genere”. Lucia Capuano nacque a Forio il 6 gennaio 1903 e sposò Francesco De Falco, guardiano del faro di Punta Imperatore. Ed è lì che si trasferì a vivere insieme al marito e ai sette figli che nacquero dal loro matrimonio. Il 25 novembre 1937 il marito Francesco, detto “Ciccio ‘a lanterna”, morì in servizio fulminato da una scarica elettrica durante la riparazione di un guasto improvviso al faro e allora Lucia Capuano, improvvisamente vedova e con sette figli da sostenere da sola, trasformò il suo grande dolore in motivo di lotta per superare le discriminazioni fortissime allora esistenti tra uomo e donna, e riuscì a prendere il posto del marito come farista e assicurare così la sussistenza alla sua famiglia. Donna forte e coraggiosa che con fermezza e orgoglio, andando contro le convenzioni di quel periodo anteguerra, riuscì a superare le avversità della vita divenendo la prima donna farista d’Italia. Morì a Forio il 6 luglio 1986.
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